"I primi risparmi dovuti al calo dello spread e dei tassi di interesse sono stimati per il 2013 in circa 5,3 miliardi di euro". Lo indica Palazzo Chigi, in una lettera indirizzata al direttore del quotidiano il Mattino, correggendo le stime contenute in un articolo di Oscar Giannino pubblicato ieri dal quotidiano e pubblicata sul sito del governo. "Per calcolare il risparmio e' necessario comparare la spesa in interessi prevista per il 2013 con quella effettiva a fine anno a tassi piu' bassi. Per una prima stima, in attesa dei dati definitivi, si puo' confrontare la previsione di spesa per interessi di 89,2 miliardi contenuta nella Nota di aggiornamento del DEF del settembre 2012 con la stima di 83,9 miliardi nella Nota di aggiornamento del DEF del settembre 2013, piu' vicina alla stima reale. Il risultato e' 5,3 miliardi di spesa in meno grazie alla riduzione dei tassi", spiega Palazzo Chigi. Quanto alle stime sull'andamento dello spread, Palazzo Chigi precisa che quota 150 e' attesa per il 2015. Le previsioni sottese alla Legge di Stabilita' "sono state effettuate ipotizzando un percorso graduale di riduzione, i livelli di spread li' indicati (200 punti base per il 2014, 150 per il 2015 e 100 dal 2016 in poi) sono stati prudentemente calcolati quali obiettivi di fine anno". Previsioni che "prevedono un tasso di interesse medio annuo per il BTP decennale del 4,45%. Un risparmio consistente e' dunque possibile per il 2014 se i tassi, oggi sotto il 4% per i BTP decennali, continueranno ad attestarsi su questo livello o, meglio, continueranno a scendere. Dipendera' dall'andamento dei tassi, dei conti pubblici, dalla crescita nel 2014 e non, come altri osservatori ancora paventano, dalla Germania o da misteriosi intrighi internazionali". Per Palazzo Chigi, quindi, "dipendera' soprattutto da noi, ben coscienti che basta poco a perdere la fiducia che abbiamo riconquistato dal luglio 2011. Dipendera' dalla nostra volonta' di fare le riforme per ridurre la spesa e rafforzare la crescita e soprattutto dalla nostra capacita' di garantire continuita' e affidabilita' delle politiche"
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