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Pubblicato il 28/08/2013 22:10

Il Governo cancella l'Imu, arriva la service tax

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L'Imu non si paghera' piu'. Al suo posto, dal primo gennaio del 2014 arrivera' la service tax, non piu' una tassa sulla proprieta', ma sui servizi al cittadino, pagata quindi non solo dai proprietari, ma anche dagli inquilini. Con il risultato, ha scandito il presidente del Consiglio, Enrico Letta, di alleggerire il carico fiscale sulle spalle delle famiglie, perche' la copertura per le due rate 2013 dell'imposta sugli immobili non sara' trovata con l'introduzione di nuove tasse. Le novita' hanno impatto sui cittadini, ma soprattutto mettono ora al riparo il governo. Letta rivendica il successo ''unitario'' ma Alfano brucia l'annuncio della cancellazione ci un tweet anticipando addirittura Berlusconi.

C'e' poi il pacchetto lavoro - cig ed esodati - che soddisfa il Pd. I dettagli tecnici sono ancora in via di definizione. Come emerso in questi giorni di fervente lavoro al ministero dell'Economia, ma anche nelle stanze di Palazzo Chigi, le risorse per evitare il pagamento dell'acconto sulla prima casa e sui terreni agricoli gia' rinviato a giugno scorso sono certe e valgono 3 miliardi: nessun aggravio significativo delle accise, ma spending review, Iva fatturata sui nuovi rimborsi dei debiti della pubblica amministrazione e sanatoria per chiudere il contenzioso che divide erario e tabaccai per le imposte passate sui giochi. Spunta, a dispetto degli annunci retorici, anche un mini-capitolo Irpef: l'imposta, cancellata con l'Imu, tornera' ad essere pagata sulle case e sui terreni sfitti. Per capire esattamente quali saranno invece le coperture per la rata di dicembre bisognera' aspettare ancora. Insieme alla legge di stabilita', che conterra' l'esatta definizione della service tax (ribattezzata dai tecnici Taser, con un acronimo che pero' piace poco a Letta e al governo), il governo presentera' infatti anche un apposito decreto il 15 ottobre prossimo.

Il tutto rimanendo pero' rigorosamente sotto i parametri del 3% imposti dall'Unione europea, ha assicurato il premier. ''E' una riforma che difendo per il merito non per l'intesa politica'', ha chiarito Letta, insistendo sugli aiuti a famiglie, Comuni e settore edile e sulla spinta all'economia che, grazie anche alla nuova tranche da 10 miliardi di rimborsi di debiti p.a., il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha quantificato in due punti di pil. Fatto sta che, trovato il compromesso, tutti, tranne l'ex premier Mario Monti, 'padre' dell'Imu, sembrano effettivamente piu' che soddisfatti. A partire da Silvio Berlusconi, che sulla riforma mette anche il suo cappello. ''Promesso. Realizzato. Sull'Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attivita' agricole - ha commentato il leader del Pdl - abbiamo mantenuto gli impegni''.

''La scelta sull'Imu e' corretta'', commenta anche Guglielmo Epifani che, a vantaggio del Pd, puo' rivendicare il rifinanziamento della Cig e i fondi concessi per una nuova tranche di esodati. Accanto all'Imu, il consiglio dei ministri ha infatti concesso anche il rifinanziamento per mezzo miliardo della cassa integrazione e 700 milioni di euro per sostenere il reddito di una fetta di esodati in estrema difficolta', i 'licenziati individuali, in tutto circa 6.500 persone. ''Sommando il miliardo e mezzo messo sugli ammortizzatori in deroga, il miliardo e mezzo messo sul dl lavoro e l'intervento di oggi con 700 milioni per gli esodati, - ha spiegato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini - complessivamente questo governo ha messo 3,7 mld sul lavoro''. Ultimo capitolo il piano casa. Per rilanciare l'edilizia, schiacciata dalla crisi economica, ma anche per aiutare le giovani coppie e i lavoratori atipici nell'acquisto della prima casa e soprattutto per sbloccare il mercato ormai asfittico dei mutui immobiliari, il governo ha messo sul piatto 4,4 miliardi, in gran parte in arrivo dalla Cassa depositi e prestiti.

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