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Pubblicato il 20/12/2013 22:10

Legge di stabilità, Legnini risponde alle critiche

legnini, legge di stabilità

Quello dello svuotamento del fondo per il taglio delle tasse sul lavoro e' ''un problema che non esiste''. Lo ha ribadito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, che per il governo ha seguito l'iter della legge di stabilita' in Parlamento. In un'intervista al 'Corriere della Sera' Legnini ha risposto alle critiche di Confindustria sullo 'svuotamento' del fondo per il taglio delle tasse sul lavoro che, alimentato della spending review e della lotta all'evasione, andra' prima destinato alle ''esigenze improrogabili o di equita' sociale''. ''Le spese improrogabili non si possono rinviare per definizione. Facciamo gli scongiuri ma poniamo che ci sia un terremoto. Non e' che senza quel correttivo si eviterebbe la spesa per i soccorsi e la ricostruzione. Piuttosto mi concentrerei sull'attuazione della norma, magari con l'aiuto delle parti sociali. Cio' che conta - ha chiarito - e' che si stabilisce un principio normativo nuovo: se si riduce la spesa si riducono le imposte''. Quanto alle polemiche sulla cosiddetta 'web tax' Legnini ha sottolineato come sia ''complicatissimo radicare l'obbligo tributario in un Paese piuttosto che in un altro quando si parla di multinazionali digitali''. Per questo ''la soluzione definitiva dovra' arrivare a livello europeo se non mondiale. Nel frattempo noi possiamo anticipare qualche punto e lo facciamo con il cosiddetto 'ruling'''. Infine, sulle critiche arrivate dai sindaci, Legnini ha spiegato di capire ''chi e' in prima linea con tutte le difficolta' per i tagli del passato. Ma i sindaci sanno che nella legge c'e' un miliardo di euro per abolire la maggiorazione della Tares, un altro miliardo per allentare il Patto di stabilita' e che la tassa sulla casa diventa piu' equa affidando proprio a loro la scelta delle detrazioni. Dicevano, giustamente, di non voler essere gli esattori per conto dello Stato. Adesso non lo saranno piu', perche' l'imposta e' davvero federalista''. 

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