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Pubblicato il 04/02/2014 00:12

Legge elettorale, si lavora sugli emendamenti

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Legge elettorale, prosegue senza sosta il lavoro in Parlamento. "Non si puo' rischiare a colpi di emendamenti di far saltare tutto", avverte Matteo Renzi: "Si cambia solo se si e' tutti d'accordo". Se, cioe', e' d'accordo anche Silvio Berlusconi. Ma la minoranza del Pd e i piccoli partiti non disperano di riuscire ad aprire varchi tra le maglie dell'Italicum e portare a casa qualche risultato. Se non subito, alla Camera, in seconda lettura al Senato. Dove l'asse Pd-FI poggia su numeri meno ampi. "Non si preoccupino della nostra compattezza", afferma Renzi, con riferimento ai timori di tenuta del Pd nel voto segreto in Aula. Il gruppo, spiega il capogruppo in commissione Emanuele Fiano, tornera' a riunirsi per valutare quali degli emendamenti presentati in Aula (una quarantina) portare avanti. E la minoranza interna continua a ribadire l'intenzione di portare avanti una battaglia "a viso aperto", senza "rallentare o impedire" il processo delle riforme. Ma pur sempre una battaglia, per modificare liste bloccate, soglie di sbarramento e anche, annuncia Gianni Cuperlo, per "vincolare l'applicazione della nuova legge" a quella riforma del Senato che Renzi presentera' alla direzione giovedi'. Se e' vero che si vogliono portare a termine tutte le riforme, ragionano nella minoranza, perche' non tutelarsi da possibili tentazioni di ritorno al voto vincolando alle riforme l'entrata in vigore dell'Italicum? Una norma del genere,pero', non e' nell'accordo siglato con Berlusconi. Di quell'accordo restano infatti da concordare alcuni dettagli (si deve decidere ad esempio in quanti collegi consentire le candidature multiple) e si potra' anche ammettere, spiega Francesco Sisto (FI), "qualche emendamento per porre rimedio a dimenticanze o imperfezioni". Ma l'impianto, dichiara FI, deve restare "fermo". E, ribadisce Renzi, deve continuare a "impedire il potere di ricatto dei piccoli partiti". Niente assalti alla diligenza, dunque: sono avvertiti i 'piccoli', in pressing martellante su preferenze e soglie.

Nei prossimi giorni, pero', sugli emendamenti dovra' necessariamente riaprirsi una trattativa, anche tra Pd-FI. Per 'blindare' una volta per tutte le modifiche al testo e tutelarsi da possibili imboscate in Aula. Anche da parte del M5S, che potrebbe non solo provare ad allungare i tempi (ipotesi che preoccupa non poco la segreteria Pd), ma anche ad aprirsi un varco nelle divisioni tra i dem e far passare norme come quella sul conflitto d'interessi, che, osserva un deputato Pd, "per noi e' una tentazione". Meno problematiche appaiono modifiche come quella per rafforzare la parita' di genere, che e' condivisa anche da molte deputate 'azzurre'. E anche sul 'salva Lega' Renzi alimenta speranze, quando dice: "Come pensano che votiamo quell'emendamento se provoca tanto disgusto" nella Lega? Mentre per una modifica alle soglie, minoranza dem e 'piccoli' gia' guardano al Senato, dove contano di avere piu' forza per ottenere di abbassare la soglia dal 4,5 al 4% e magari anche una norma a favore del miglior perdente, che piace a Ncd ma in area Pd e' gia' stata ribattezzata 'salva Sel'

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