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Pubblicato il 14/01/2014 09:09

Quagliariello: senza riforma è stallo sicuro

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Interviste del Ministro sul Messaggero e su Avvenire

Il sistema disegnato dalla Corte Costituzionale con i tagli all'attuale legge elettorale puo' essere immediatamente praticabile ma ''politicamente significherebbe una cosa sola, larghe intese per sempre e per legge''. Lo afferma, in un'intervista al quotidiano 'Il Messaggero', il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, esponente di Ncd che oggi presentera' la propria proposta di riforma. Per la riforma della legge elettorale ''Renzi ha indicato tre soluzioni - prosegue il ministro - ''noi del Ncd e altre forze di maggioranza su quella impropriamente - ci tengo all'avverbio - definita del Sindaco d'Italia abbiamo dato via libera sottolineando che le altre due contengono errori tecnici con una torsione perversa in senso iper maggioritario che potrebbero costringere ad un ulteriore intervento della Consulta visto che a un premio di maggioranza esplicito dato a chi prende piu' voti se ne assomma uno implicito a chi arriva primo nel collegio (Mattarellum modificato) oppure a chi supera una soglia di sbarramento molto alta nelle circoscrizioni (modello spagnolo modificato); infine nessuno ne ha proposto una quarta''. Quagliariello ha poi precisato che da parte del suo partito non c'e' ''nessuna forma di veto, ma la consapevolezza che il doppio turno di coalizione risponde meglio alle esigenze di governabilita', senza dimenticare che e' da sempre la proposta del Pd''. ''La cosa piu' ragionevole - conclude - e' che si raggiunga l'intesa nella maggioranza sul doppio turno di coalizione e poi la si porti all'attenzione delle opposizioni con atteggiamento aperto, incamerando i loro pareri e anche le eventuali proposte di correzione''.

"Altro che nostro diktat. Se Renzi vuole davvero chiudere la partita sulla legge elettorale bene e in pochi giorni la via d'uscita e' il doppio turno eventuale, il cosiddetto sindaco d'Italia, che e' anche quella che probabilmente gode di maggior consenso in Parlamento". Cosi' il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, in un'intervista a l'Avvenire. Poi, spiega: "Non siamo noi a mettere i bastoni tra le ruote. Renzi, come al 'Rischiatutto', ci ha proposto tre buste. Noi abbiamo scelto la numero tre, non abbiamo preteso una numero quattro. E siamo stati i primi a dare al segretario del Pd una risposta molto chiara". Quanto al governo osserva: "Ha senso che continui se riesce a fare delle cose utili per il Paese. Tra queste abbassare ancora lo spread, invertire il trend sulla tassazione, lavorare per agganciare la ripresa e favorire l'occupazione. Piu' tre o quattro riforme che completerebbero il quadro disegnato della legge elettorale, rendendolo finalmente aggiornato e competitivo". In un'intervista a Il Messaggero, Quagliariello si sofferma sulla sentenza della Consulta sulla legge elettorale: "e' la sentenza che ci si poteva aspettare. I meccanismi maggioritari sono consentiti ma devono essere razionali, mi sembra che questo metta fuori gioco in maniera ancora piu' evidente la possibilita' di sommare due premi di maggioranza, uno implicito e uno esplicito, come prevedono due delle tre proposte avanzate dal segretario del Pd. Per quanto riguarda le liste, il problema e' la identificabilita' da parte dell'elettore del rappresentante prescelto, e questo si puo' ottenere in diversi modi". Quindi, a suo giudizio, "bisogna puntare a un meccanismo che, nella normalita' del confronto politico, aiuti a definire un vincitore e uno sconfitto. Senza automatismi condizionanti, perche' in un sistema parlamentare i governi si fanno appunto in Parlamento. Altrimenti bisogna cambiare la forma di governo, andando verso sistemi presidenziali o semi-presidenziali. Ma questo, allo stato, come sappiamo non e' praticabile". 

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