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Pubblicato il 21/07/2014 07:07

Prove d'intesa nel centrodestra

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Prove d'intesa all'internod el centrodestra dopo l'assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Non mancano le frizioni, provocate dal leader della Lega Matteo Salvini che, parlando al congresso federale della Lega, si sgancia da qualsiasi sirena moderata lanciando al tempo stesso un'opa sul centrodestra opposto a Matteo Renzi. Linea che, tuttavia, incassa a stretto giro la dura reazione di Forza Italia e degli 'alfaniani' e lascia scettico anche Silvio Berlusconi. E al Ncd, all'indomani della sua assoluzione, che il Cavaliere infatti guarda con la prospettiva di un ruolo da 'padre nobile' dei moderati. "Oggi il centrodestra non esiste quindi non potrei candidarmi per un soggetto che non esiste", e' l'attacco del segretario del Carroccio che elenca, punto per punto, le diversita' tra il progetto leghista - che Salvini allarga anche al Sud - e quello di "un centrodestra in ordine sparso un po' al governo, un po' a favore dell'immigrazione, un po' per le coppie gay, un po' con la Merkel". Salvini, insomma, prende, forse definitivamente, le distanze ora dalle recenti aperture azzurre sui diritti gay, ora dalla presenza degli 'alfaniani' al governo, ora dall'alleanza in Ue di FI e Ncd, entrambe in quel Ppe contro cui la Lega si scaglia senza alcun filtro. Dopo il congresso leghista di Padova, il Carroccio e FI sono insomma piu' lontani.

"Salvini sbaglia strada, cosi' rischia l'ininfluenza", e' il monito di Giovanni Toti, al quale seguono, a ruota, le reazioni di tutti i 'big' del partito azzurro, 'falchi' inclusi. Un coro pressoche' unanime, che da Daniela Santanche' a Maria Stella Gelmini, condanna il Carroccio disegnato da Salvini all'isolamento. E gli slogan del leader leghista agitano ulteriormente quel mare dei moderati gia' scosso dalle parole di Angelino Alfano, che oggi, a mezzo stampa, pone il Cavaliere davanti a un bivio, quello di abbracciare la destra estremista o quel cantiere popolare al quale Ncd lavora da mesi. E il ministro dell'Interno apre anche alla possibilita' che l'ex premier resti in gioco, portando avanti, di fatto, un lavoro di ricucitura che, sebbene tra gli alleati di Alfano alle Europee, l'Udc, non sia ben visto da tutti, ha ormai subito un'accelerazione. E chissa' se il tema non sia stato oggetto della telefonata intercorsa, a quanto si apprende, oggi tra Berlusconi e il suo ex delfino, che l'altro ieri aveva cercato il leader di FI per congratularsi della sua assoluzione. Certo e' che, rinvigorito dall'improvviso rasserenarsi del suo futuro giudiziario, Berlusconi ha allontanato le tentazioni di farsi da parte e sta preparando una 'mini-rivoluzione' nel suo partito che in tanti, tra gli azzurri, vogliono "piu' leggero". Resta da vedere come la trasformazione di FI si intersechi con i progetti degli 'alfaniani' e quanto sia vicino l'orizzonte di quelle primarie di coalizione che, in FI e Ncd, trovano non pochi seguaci. Ma, la scelta tra centrodestra popolare e destra lepenista sollecitata anche oggi da Renato Schifani, nelle stanze di Arcore sembra in procinto di concretizzarsi. E la direzione e quella che porta all'ex delfino del Cavaliere. 

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