gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » RENZI FRENA SULL'INTERVENTO MILITARE IN LIBIA
Pubblicato il 06/03/2016 21:09

Renzi frena sull'intervento militare in Libia

l'aria che tira

"A fare l'invasione della Libia con cinquemila uomini l'Italia, con me presidente, non ci va. Non e' un videogioco". Matteo Renzi e' pronto a "mettere in campo i suoi uomini" solo nell'ambito di una "iniziativa internazionale" su richiesta di un governo libico che sia "solido, anzi strasolido": ora non ci sono le condizioni. Il Premier in un'intervista a Barbara D'Urso, spiega che bisogna usare la parola "guerra", una parola "terribile", "in punta di piedi, con calma".

"Vedo gente che dice mandiamoci cinquemila uomini", si indigna il premier, che parla del dibattito emerso sui giornali e cita la cifra indicata anche dall'ambasciatore americano John Phillips. "La maggioranza degli italiani, dicono i sondaggi, e' contraria. Non si puo' andare alla guerra "con superficialita'" e senza una prospettiva per il dopo, spiega il presidente del Consiglio. E richiama la Francia alle sue responsabilita' per l'intervento contro Gheddafi: "Se la Libia e' in questa situazione di difficolta' e' perche' in passato qualche politico - e mi riferisco a politici non italiani, in particolar modo francesi - ha avuto la bella idea di fare un intervento senza pensare alle ripercussioni", sottolinea. Non si puo' ripetere quell'errore: un "eventuale intervento" potra' essere valutato solo su richiesta di un governo locale "strasolido". Un governo per il quale domani verra' fatto un nuovo tentativo ma che stenta a formarsi. Quanto alla politica, Renzi chiede a tutti i partiti "equilibrio, prudenza e buonsenso". "Bisogna evitare le strumentalizzazioni selvagge e bieche di queste ore di fronte al dolore", alza la voce il premier, oggetto di durissimi attacchi, nei giorni scorsi, soprattutto di Matteo Salvini. Ma la polemica polemica non si placa. Possibile, il movimento di Civati, accusa Renzi di "analfabetismo istituzionale". In tv Renzi ha "sparato balle", accusa Renato Brunetta. "Incertezza sulla nostra missione, atti segreti divulgati dai giornali e il Parlamento tenuto all'oscuro: solo per la paura di Renzi che facendo chiarezza possa cadere il governo", attacca l'ex ministro Gaetano Quagliariello. E Maurizio Gasparri e Daniela Santanche' chiedono chiarezza sul lavoro dei nostri "007" nella vicenda dei quattro rapiti e in particolare sulla "ipotesi del pagamento di un riscatto e di una valigetta, contenente la meta' della somma, che non sarebbe stata posizionata nel luogo concordato"

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 4