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Pubblicato il 21/01/2015 08:08

Vertice Renzi - Berlusconi per il Colle

berlusconi, renzi, l'aria che tira

Matteo Renzi ha deciso di giocarsi il tutto e per tutto e per infilare l'uno-due della legge elettorale e dell'elezione del presidente della Repubblica, ha deciso di andare all'incasso del Patto del Nazareno in un incontro con Silvio Berlusconi che fino ad una settimana fa i renziani declassavano come non urgente. Un'ora di incontro in cui Silvio Berlusconi, entrato non del tutto convinto sull'Italicum, ha garantito l'ok azzurro, al netto dei fittiani, in cambio di un "diritto di prelazione" nella scelta del prossimo Capo dello Stato. Nel colloquio, a quanto si apprende, non si sarebbero fatti apertamente i nomi dei papabili al Colle piu' alto. Ma il profilo, su cui i due avrebbero concordato, restringe la lunga rosa dei candidati a poco piu' che le dita di una mano. Politico di esperienza ma al tempo stesso lontano dalla prima fila "perche' - spiegano fonti di maggioranza - cosi' ha meno nemici" sarebbero le principali caratteristiche sulle quali Matteo Renzi, nell'incontro di martedi' prossimo, tentera' la stretta definitiva. In realta', a quanto si apprende, l'ex premier non vorrebbe avere le mani legate e avrebbe chiesto al leader Pd una rosa di nomi tra i quali scegliere e sondare il gradimento nel suo partito. L'identikit che emerge fa salire le quotazioni di Sergio Mattarella e Giuliano Amato ma tra i quirinabili prendono forza anche i nomi di Pier Ferdinando Casini, sostenuto da Angelino Alfano, e di Anna Finocchiaro, che sembra essere l'unica politica in prima fila gradita a Silvio Berlusconi. Nell'incontro il presidente del consiglio si sarebbe sfogato con il Cavaliere sulla strumentalita' della battaglia della minoranza dem contro la riforma elettorale. "Mi vogliono mettere nell'angolo ma hanno fatto male i conti e con me hanno chiuso", avrebbe detto il premier che, dopo l'incontro con Berlusconi, ha imposto la sua linea all'assemblea dei senatori e preso atto dei 29 dissidenti. Per questo, in nome delle riforme necessarie e di un impegno a cercare un nome condiviso con l'asse moderato Fi-Ncd sul Quirinale, Renzi ha chiesto una mano a garantire i numeri sulle riforme. Trovando la comprensione di Silvio Berlusconi che, a sua volta, deve fare i conti con le proprie divisioni interne. "Ma entrambi - racconta chi conosce i due - amano il rischio e soprattutto non perdere mai le battaglie". A questo punto, attaccano i renziani, "chi e' causa del suo mal pianga se' stesso: la minoranza, mettendosi di traverso, ha solo permesso a Berlusconi di alzare la posta sul Quirinale". Ma in realta' il premier non crede di essersi precluso nessun gioco o aver ceduto a nessuno la golden share per partite future. L'intesa con Berlusconi e' importante ma nella settimana decisiva Renzi fara' sondaggi ad ampio raggio, senza rinunciare a ricompattare il Pd attraverso Pier Luigi Bersani. E solo alla fine, a poche ore dall'avvio delle votazioni, fara' il nome del cavallo su cui puntera' per il Quirinale.

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