Chiude in positivo l'anagrafe delle imprese nel terzo trimestre del 2014. Secondo la rilevazione Movimeprese, diffusa da Unioncamere, il bilancio demografico dei mesi estivi fra le imprese nate (72.833) e quelle che hanno dichiarato la cessazione delle attivita' (56.382), termina con un saldo attivo pari a 16.451 unita', quasi 4.000 in piu' rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Il tasso di crescita del periodo (+0,3%), pero', e' il risultato del piu' basso volume di iscrizioni rilevate nel terzo trimestre dell'anno dal 2005 e uno dei piu' contenuti volumi di cessazioni del decennio, superato solo nel 2010.
Secondo lo studio, gli effetti della crisi (riduzione delle iscrizioni e cresciuta incidenza delle cessazioni) - quantomeno in termini di demografia delle imprese - hanno inciso quasi esclusivamente sulle imprese artigiane. A partire dal 2009, infatti, il contributo delle imprese artigiane al flusso complessivo delle iscrizioni decresce continuamente, mentre la quota sul flusso delle cessazioni oscilla con variazioni modeste intorno al 33%. Considerando l'ultimo decennio, emerge che mentre nei primi quattro anni il valore medio delle nuove iscrizioni delle imprese artigiane, sempre considerando i relativi terzi trimestri, e' stato pari a 27.794 unita', nei successivi sei anni - quelli della crisi - il valore medio delle nuove iscrizioni e' sceso a 20.485 unita'. D'altro lato nel trimestre e' proseguita la diffusione delle societa' di capitali, che hanno determinato da sole il 71,33% del saldo complessivo e hanno fatto registrare un tasso di crescita (0,80%) di circa tre volte piu' alto del tasso di crescita nazionale (0,27%). Le imprese individuali, che rappresentano il 54% delle imprese italiane, crescono poco in termini assoluti (hanno inciso solo per il 24,20% del saldo) e riducono, in modo molto graduale e con misure molto modeste, il proprio peso complessivo sul totale delle imprese. Le societa' di persone, da tempo in netta flessione, presentano l'unico dato negativo, pari a -523 unita' nel trimestre. Positivi i dati delle "Altre forme", che peraltro incidono solo per il 3,41% sullo stock complessivo delle imprese.
Per quanto riguarda le imprese artigiane, se si esclude un andamento positivo per quelle che adottano la forma delle societa' di capitali - che comunque rappresentano ancora solo il 4,7% del totale del comparto -, tutte le altre forme giuridiche mettono in luce saldi negativi.
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