Cinque aziende su otto vedono ancora nero e il secondo semestre del 2014 resta pieno di ombre: anche i secondi sei mesi dell'anno in corso, per quanto riguarda le prospettive di ripresa economica, sembrano dunque drammatici. Sono diversi i motivi che mettono in ansia gli imprenditori del nostro Paese: problemi con le banche per la concessione di credito, difficoltà nel rispettare scadenze e adempimenti fiscali, ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, mancati incassi da clienti privati, impossibilità di pianificare investimenti, scarsa flessibilità nel gestire l'occupazione. Un mix di fattori che fa prevedere un quadrimestre assai complesso per l'economia italiana con le prospettive di ripresa ridotte al lumicino. Questo l'esito di un sondaggio del Centro studi Unimpresa.
Secondo i risultati della consultazione, dunque, nei prossimi mesi potrebbe registrarsi un'impennata di dissesti finanziari, stati di crisi o addirittura fallimenti e altre procedure concorsuali. Una previsione decisamente cupa che viene registrata nel 64,6% delle risposte ai questionari. La recessione economica più dura del previsto e l'assenza di prospettive di rilancio rendono il quadro ancora più cupo, stando alle indicazioni fornite dalle aziende. Il sondaggio è stato condotto fra le 122mila aziende associate sulla base dei risultati del primo semestre 2014: buio pesto, dunque, per oltre 76mila imprese. I motivi: credito, fisco, pagamenti pa, mancati incassi, investimenti, lavoro
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