Quasi un milione di posti di lavoro bruciati dal 2008 a oggi, il Sud Italia colpito in modo "pesantissimo" e l'occupazione giovanile letteralmente "precipitata". E' quanto emerge dall'Osservatorio sul mercato del lavoro" realizzato dall'Ufficio Studi della Cisl. Nel 2014, nonostante il Pil in calo, spiega il sindacato, c'e' stata una piccola crescita dell'occupazione per un aumento del lavoro a termine e del part time involontario. Tra il 2008 e il 2014 infatti il tempo pieno e' sceso dell'8,1% a fronte di un aumento del tempo parziale del 23,7%. Dunque il mercato del lavoro e' ancora "decisamente debole". Per questo la confederazione chiede di estendere il Bonus per i nuovi assunti anche oltre il 2015, di accorciare le distanze con l'Europa sulla formazione e di puntare sulla contrattazione per dare impulso alla crescita
Si stima, afferma il segretario confederale della Cisl Gigi Petteni, "che siano stati piu' di 900.000 i lavoratori che si sono trovati senza occupazione dal 2008 ad oggi, con un turn over di ammortizzatori sociali utile ed importante si, ma che poco ha potuto fare rispetto alle condizioni di alcuni settori e territori, in particolare il Sud del Paese e' stato colpito ancora una volta in maniera pesantissima ed ancora una volta proprio i giovani sono stati quelli piu' penalizzati sia dalla situazione oggettiva che dalla mancanza di strumenti per agevolarne l'accesso, e questo ad ogni latitudine". Ora "siamo in presenza, nonostante il Pil continui a calare, finalmente di una piccola crescita, dato pero' che non puo' e non deve illudere. Infatti, se da una parte confidiamo che l'attuazione della riforma del lavoro possa far tornare a crescere l'occupazione dall'altra non dobbiamo, non possiamo fermarci nel dare continuita' ad un'azione vigorosa di creazione di opportunita' e strumenti per far si che si possa realmente, a breve, parlare di avvio di ripresa". Sicuramente, prosegue Petteni, "il bonus occupazionale e lo sgravio Irap sui rapporti a tempo indeterminato, dovrebbero nei prossimi mesi rafforzare la stabilita' dei rapporti, ma un'idea piu' chiara si potra' avere a giugno, quando l'Istat pubblichera' i dati di consuntivo del primo trimestre 2015. Comunque per i nuovi assunti deve essere previsto il bonus anche oltre il 2015 per prolungare l'effetto "attrattivo" e continuare a rendere piu' appetibile e consueto il lavoro stabile. Le obiezioni, che sono state fatte allo strumento, che porterebbe le imprese ad assumere per poi licenziare alla fine della fruizione degli sgravi, non appaiono consistenti in presenza di un'indennita' di licenziamento adeguata, insieme ad investimenti formativi per i nuovi assunti, che rafforzeranno il rapporto tra dipendente ed impresa. L'obiettivo nuovo che ci aspettiamo venga raggiunto dal decreto sulle politiche attive e sul riordino dei servizi all'impiego atteso per giugno si chiama ricollocazione"
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