"Sul versante dei consumi, sia l'ICC sia le informazioni di fonte Nielsen indicano per i primi sette mesi del 2013 un peggioramento del tasso di variazione tendenziale rispetto al 2012. Si puo' affermare che, seppure la fiducia delle famiglie ha mostrato un miglioramento nei dati dall'estate 2013, i segnali di potenziale ripresa economica dal lato della produzione non hanno ancora influenzato positivamente le scelte di consumo degli italiani. Sembra pero' che il crollo dei consumi sia terminato". Lo ha detto il direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, presentando i risultati di un'analisi sull'incidenza delle spese obbligate sui consumi, sul potere di acquisto delle famiglie e sull'evoluzione dei prezzi. "Per il 2013 - ha sottolineato Bella - restano confermate le previsioni di Pil e consumi, rispettivamente a -1,7% e -2,4%. La prevista ulteriore e forte flessione dei consumi sconta la riduzione in quantita' pari al 3,4% tendenziale certificata dall'Istat gia' nel primo trimestre del 2013 e incorpora anche l'ipotesi di una prolungata stasi del livello dei consumi fino al secondo trimestre del 2014. Anche per l'anno in corso, quindi, si avra' un'ulteriore riduzione dei livelli occupazionali (-0,7%, cioe' oltre 146mila posti di lavoro persi) per il perdurare della frenata produttiva in un contesto, tuttavia, di stabilita' dei prezzi, con l'inflazione sotto controllo e ben al di sotto del 2%".
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