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Pubblicato il 06/06/2015 11:11

Confesercenti,32 milioni di persone in vacanza

confesercenti

Il Pil torna in positivo, l'occupazione aumenta e anche dal turismo arrivano i primi segnali positivi. La voglia di 'staccare' degli italiani e' infatti in ripresa, anche se il budget da dedicare alle ferie resta ridotto. In occasione dell'estate 2015, ha intenzione di andare in vacanza il 68% degli italiani, per un totale di oltre 32 milioni di persone, quasi 2 milioni in piu' dello scorso anno. Rimane bassa, pero', la spesa media prevista per persona: per quest'anno la stima e' di 840 euro, il 18% di meno dei 1.022 euro indicati nel 2010, prima della crisi finanziaria. E' quanto emerge dalla consueta indagine di Confesercenti ed SWG sulle vacanze estive degli italiani. In generale, quest'anno si pensa di piu' alle vacanze, soprattutto per avere un po' di relax: per un italiano su tre - il 33% - l'estate del 2015 sara' all'insegna della ricerca del riposo, una quota in crescita di 12 punti percentuali rispetto al 21% rilevato lo scorso anno. 
   Sara' un'estate al mare per un viaggiatore su due, la Croazia supera la Spagna tra le mete estere preferite, crolla il Regno Unito. In Italia la Puglia rimane la regione piu' gettonata. Boom delle case in affitto, ma l'albergo e' il piu' scelto: vi soggiornera' il 36%

 Rimane alta, pero', l'attenzione a quanto si 'investe' nelle ferie. I vacanzieri che hanno intenzione di spendere meno della scorsa vacanza passano dal 34% al 36%, quasi un milione in piu', sottolinea Confesercenti. A questi si aggiunge una quota del 29% che manterra' invariato il budget. La questione economica, insomma, e' ancora al centro dei pensieri degli italiani. Non e' un caso che il 45% di chi va in vacanza indichi comunque proprio le disponibilita' economiche come fattore decisivo nella scelta. Rispetto al 2014, si assiste comunque ad un miglioramento del clima di fiducia: calano sia la preoccupazione per l'economia italiana, fattore segnalato dal 13% contro il 16% dello scorso anno, sia il timore di perdere il posto di lavoro, indicato dal 10% contro il 14% dell'estate passata. L'11% di chi ha deciso di rinunciare alle ferie lo fara' perche' impegnato nel lavoro: si tratta del livello piu' alto registrato negli ultimi 5 anni. Chi non si concedera' vacanze, pero', lo fara' soprattutto per questioni di budget: a fronte di una maggior propensione complessiva, chi rimane a casa lo fa piu' che in passato per ragioni economiche. Il 51%, infatti, adduce come motivo il non potersi permettere le ferie, il 9% in piu' dello scorso anno. Il 12% segnala invece problemi familiari - assistenza a familiari, malati, bimbi piccoli - e il 13% sostiene, invece, che andra' in un altro periodo. 
   Il 2015 segna anche il ritorno della piu' classica vacanza di relax al mare, destinazione indicata da oltre un vacanziere su due (il 54%). Si nota anzi una polarizzazione su questa preferenza a discapito di tutte le altre, le quali sono tutte in leggero calo tranne le citta' metropolitane, probabilmente grazie all'effetto Expo. Chi sceglie le ferie in spiaggia lo fa soprattutto per il sole e la tintarella (motivazione indicata dal 30%), ma anche per l'aria piu' salutare (26%). Solo l'8%, invece, segnala la voglia di fare il bagno tra le ragioni per cui preferisce il mare. La ricerca di comodita' si riflette anche nell'aumento (da 42 a 45%) della quota di persone che opteranno per lo stabilimento balneare attrezzato

Tra le destinazioni italiane, la piu' gettonata rimane come lo scorso anno la Puglia, che raccoglie il 17% delle preferenze ed e' seguita da Sicilia (14%) e Toscana (13%). All'estero, invece, la Spagna perde la supremazia che conservava dal 2008: viene superata infatti - anche se di un solo punto percentuale - dalla Croazia, indicata quest'anno dal 27%. In grande calo il Regno Unito: quest'anno lo scegliera' il 4%, la scorsa estate e' stato il triplo, il 12%. Bene invece la Grecia, in crescita dal 19 al 23%. 
   Ancora l'estate 2015 e' caratterizzata da un marcato aumento della propensione a scegliere la casa in affitto, indicata come alloggio dal 25% contro il 15% dello scorso anno. Una crescita guidata, molto probabilmente, dal boom dei servizi web per gli affitti brevi. Gli alberghi rimangono pero' in cima alle preferenze: quest'anno uno su tre, pari al 36%, optera' per un soggiorno in hotel. Nonostante il budget ancora ridotto, cresce la richiesta di servizi da parte dei viaggiatori. Il 40% - dal 31% della scorsa estate - non rinuncia al collegamento Wi-Fi, il 18% ritiene necessaria la presenza di una piscina (contro il 12% del 2014), mentre l'11% vuole usufruire di servizi benessere, dal massaggio alla sauna. 
   "Dalle rilevazioni emerge un quadro complessivamente positivo, rafforzato anche dal meteo estivo: l'arrivo di Scipione e la prospettiva di un'estate calda contribuiscono ad aumentare la voglia di vacanza degli italiani", commenta Claudio Albonetti, Presidente di Assoturismo Confesercenti. "I nostri connazionali appaiono un poco meno preoccupati della scorsa estate: un miglioramento del clima che si riflette anche sul turismo interno. Gli operatori turistici possono tornare a sorridere, anche se - purtroppo - la ripresa ancora non si e' trasmessa alla spesa, che resta sottodimensionata. Adesso e' necessario capitalizzare questi primi spiragli di ripartenza: per farlo serve una svolta profonda delle politiche turistiche. Il settore soffre ancora e ha bisogno di interventi, anche sul fronte della promozione, per aiutare lo la ripresa del turismo sui territori. Ma serve agire anche sul fisco, per ripristinare condizioni paritarie di concorrenza con gli altri Paesi europei sull'Iva, da noi ancora troppo elevata"

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