Il telelavoro è in crescita perché aumenta la produttività, riduce i costi, piace ai dipendenti e responsabilizza i giovani. E' quanto emerge da unsondaggio promosso da Regus, fornitore di soluzioni e servizi per ambienti di lavoro che ha coinvolto oltre 26mila manager aziendali in 90 paesi, tra cui l'Italia, dove il telelavoro è praticato dal 47% degli intervistati per almeno metà della settimana lavorativa. Il 45% degli intervistati italiani (55% a livello globale) è convinto che sia perfettamente possibile gestire efficacemente un team in remoto. Questo perché un buon numero di aziende sta introducendo un rigore sempre maggiore nella gestione del telelavoro. Più precisamente, la ricerca mostra che il 31% delle aziende in Italia (quasi il 37% nel mondo) utilizza appositi sistemi di reporting per il monitoraggio dell'efficienza.
I manager che operano in remoto per il 43% (stesso dato Italia e resto del mondo) utilizzano le videochiamate per comunicare con i propri team. Il 47% lavora in remoto per metà della settimana o più, il 45% afferma che la supervisione continuativa a distanza è un risultato raggiungibile, ma soltanto se i responsabili ricevono adeguata formazione. Il 41% ritiene che la fiducia sia un fattore importante, il 31% delle aziende utilizza sistemi di reporting per monitorare l'efficienza dei telelavoratori e il 43% utilizza la comunicazione video tra i responsabili e i dipendenti. Il 23% ritiene che la supervisione a distanza consenta di mantenere un rapporto più professionale. "Le aziende con cui parliamo -spiega Mauro Mordini, general manager di Regus in Italia- ci dicono che la fiducia e la libertà ricoprono un ruolo fondamentale nella gestione del telelavoro. I vantaggi sono evidenti: maggiore produttività, fidelizzazione del personale e costi operativi più bassi".
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