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Pubblicato il 27/09/2012 08:08

Dall'Europa niente fondi per le nevicate di febbraio

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Di Giuseppantonio: La Ue ha chiuso le porte in faccia alla solidarietà

 

Una doccia fredda, è il caso di dire, sulla richiesta italiana di contributi europei, presentata alla Ue per pagare i danni causati dal maltempo dello scorso febbraio. Niente aiuti europei all'Italia per i danni causati dalle nevicate eccezionali dello scorso febbraio. La decisione e' stata presa dal responsabile per le politiche regionali, Johannes Hahn, lo stesso che la scorsa settimana ha proposto l'erogazione di 670 milioni di euro di aiuti in favore dell'Emilia Romagna per il terremoto di fine maggio. Per Bruxelles la richiesta avanzata per coprire almeno una parte dei danni causati dalla neve non soddisfa i criteri fissati per l'accesso ai finanziamenti destinati a chi subisce calamita' naturali previsti dal Fondo di solidarieta' Ue. Una posizione che non ha nulla a che vedere con le vittime causate dal maltempo, circostanza per la quale la Commissione ha espresso oggi il suo 'piu' profondo rincrescimento'. 

Lo stop di Bruxelles interessa ben 11 regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria. Nei mesi scorsi l'Italia aveva presentato domanda per poter usufruire dei fondi europei stimando complessivamente in 2,7 miliardi i danni subiti a causa del maltempo dalle regioni interessate. Un ammontare inferiore alla soglia minima di 3,7 miliardi stabilita per poter ricorrere agli aiuti del Fondo di solidarieta'.

Ma anche in presenza di questa situazione, hanno spiegato oggi fonti della Commissione, le 'regole' del Fondo prevedono la possibilita' di fare delle eccezioni. A condizione che il Paese interessato dimostri che i danni subiti abbiano causato ripercussioni gravi e durevoli sia sulle condizioni di vita della popolazione e sia sulla stabilita' sull'economia delle aree interessate. Cosa che l'Italia, alla luce della decisione presa oggi a Bruxelles, non e' invece riuscita a fare nonostante il supplemento di informazioni richiesto dalla Commissione prima di procedere alla valutazione definitiva della domanda di accesso agli aiuti.

'Era legittimo attendersi solidarieta' e invece la Commissione Europea ci ha chiuso le porte in faccia, applicando parametri burocratici e amministrativi che non tengono conto della realta' dei nostri territori e soprattutto dei danni rilevanti provocati dalle nevicate e dal maltempo'. Lo afferma il presidente dell'Unione delle Province Abruzzesi nonche' presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, commentando la decisione della Commissione che ha respinto la richiesta di intervento finanziario avanzata da 11 Regioni italiane, fra le quali l'Abruzzo, per riparare i danni causati delle eccezionali nevicate dello scorso febbraio.

'Nella nostra regione le quattro Province gestiscono oltre 7.000 chilometri di strade, molte delle quali sono in condizioni pietose tra frane, smottamenti e dissesto del piano viabile. Le Province – dice ancora Di Giuseppantonio - si sono fatte prontamente carico, nella fase dell'emergenza-neve, di tutte le spese. Ma oggi, a fronte di quell’impegno particolarmente oneroso, l'unica risposta che arriva dall'Ue e' un secco diniego. Questa situazione, purtroppo, fa il paio con la decisione del Governo italiano che, dopo averci autorizzato a spendere, ha messo a disposizione di tutte le Regioni un rimborso irrisorio. Tutto cio' comportera' che da domani le Province abruzzesi, e non solo, dovranno arrampicarsi sugli specchi per evitare situazioni di dissesto nei rispettivi bilanci'. 

 

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