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Pubblicato il 08/09/2012 15:03

La proposta di Cerulli Irelli: due province in Abruzzo

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"Il ridisegno dei territori deve avvenire tenendo conto "delle caratteristiche sostanziali""

L'ex parlamentare Vincenzo cerulli Irelli, docente di diritto amministrativo alla Sapienza di Roma lancia la proposta per la Spending Review delle province abruzzesi: una Provincia Adriatica che veda insieme Teramo, Pescara e Chieti magari con la cessione di alcuni territori, contigui geograficamente e socialmente, alla Provincia dell'Aquila. Ha invitato le istituzioni abruzzesi a trovare una linea condivisa perche', ha affermato "altrimenti il Governo decidera' senza di voi e questa mi sembra l'ipotesi peggiore". La strada tracciata dal professore e' arrivata al Forum sul riordino delle province organizzato dal Circolo Abruzzese della Stampa alla presenza del presidente del circolo Marcello Martelli, del presidente della provincia di Teramo Valter Catarra, dell'assessore pescarese Antonio Martorella, di quello chietino Mauro Petrucci (entrambi in rappresentanza dei rispettivi Presidenti); del senatore Paolo Tancredi del segretario della Presidenza della Regione, Enrico Mazzarelli; del direttore dell'Anci Abruzzo, Giuseppe Mangolini, del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, del presidente del Cresa, Lorenzo Santilli. Secondo Cerulli il ridisegno dei territori deve avvenire tenendo conto "delle caratteristiche sostanziali" e "unire Teramo e Pescara sarebbe un errore perche' il capoluogo, il Comune piu' grande e quindi Pescara, non avrebbe alcuna centralita'; cosi' come sono contrario all'unione fra Teramo e L'Aquila perche' siamo di fronte a territori con dinamiche sociali, imprenditoriali e di sviluppo completamente opposte".

Una proposta, questa, che sposa l'ipotesi gia' formulata dal senatore abruzzese Andrea Pastore. Il presidente Catarra ha ribadito quella che da tempo rappresenta la linea assunta : "E' auspicabile che il Cal arrivi ad una proposta condivisa sulla base di ipotesi di scenario fondate non su questioni di campanile e su rigidi criteri numerici o rapporti di forza ma sull'analisi dei dati e delle dinamiche di sviluppo dei territori" Ma il Cal, come ha sottolineato il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, e' ben lontano, al momento, dall'avere una linea condivisa: "Ho qualche dubbio sulla provincia Adriatica perche' credo che dividere l'Abruzzo fra costa e aree interne rischia di aumentare i problemi con una costa molto forte e un interno sempre piu' debole". Mauro Petrucci della Provincia di Chieti ha ricordato che "Chieti da sola totalizza il 60% del Pil abruzzese" . Per Tancredi (Pdl) le premesse sono totalmente sbagliate: "Un consigliere regionale costa quanto un intero consiglio provinciale. L'autonomia staturia delle Regioni e' un fallimento e io sarei partito da questo riaggregando le Regioni in macro aree di tre/quattro milioni"

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