Quasi la meta' dei giovani italiani e' pronto ad andare all'estero per migliorare le proprie opportunita' di lavoro e non lo fanno solo per questioni economiche quanto per i meccanismi piu' trasparenti e meritocratici. I ragazzi inoltre auspicano la creazione degli Stati Uniti d'Europa, pur contrastando l'idea di Ue realizzata finora. E' quanto emerso nel corso del convegno "I giovani italiani in Europa e nel mondo: dati e costi del 'brain drain'", nell'ambito della Giornata della previdenza 2014. Secondo un rapporto dell'Istituto Toniolo, i piu' propensi al trasferimento sono i giovani del nord (oltre 52%) e di sesso maschile. Mentre, tra i fattori che spingono a lasciare l'Italia, piu' che il maggior reddito (indicato dal 50% degli intervistati), conta la presenza di meccanismi piu' trasparenti e meritocratici di reclutamento e carriera (80%). E' quanto emerge dai dati raccolti dall'associazione Italents, attraverso indagini condotte con il Comune di Milano e con l'Agenzia Campania Innovazione su 1800 talenti espatriati. Tra le motivazioni viene segnalata la carenza nel sistema di welfare attivo che incentivi e sostenga l'autonomia dei giovani (66%). Oggi a Palazzo Mezzanotte, circa 500 ragazzi delle scuole superiori e dell'universita' hanno partecipato alla Giornata nazionale della previdenza,dove ha riscosso successo il Job Matchpoint, l'iniziativa che consentiva di candidarsi ad oltre 170 posizioni lavorative aperte e di affrontare colloqui nel corso della tre giorni: oltre 6000 i curricula ricevuti, un migliaio i selezionati
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