Nel 2010 le imprese attive dell'industria e dei servizi di mercato sono 4.372.143 e occupano circa 16,7 milioni di addetti, di cui 11,2 milioni sono dipendenti. La dimensione media delle imprese si conferma particolarmente contenuta (3,8 addetti per impresa). Lo rileva l'Istat aggiungendo che rispetto al 2009, anno di profonda crisi produttiva, si registra una flessione del numero delle imprese (-0,3%) e degli addetti (-1,6%), ma un sensibile aumento del valore aggiunto (+12,3%).
Complessivamente, le imprese italiane realizzano un valore aggiunto di circa 708 miliardi di euro. Il valore aggiunto per addetto e' pari a 42,4 mila euro; il costo del lavoro per dipendente risulta di 34,0 mila euro; la retribuzione lorda per dipendente ammonta a 24,4 mila euro e l'incidenza dei profitti lordi sul valore aggiunto e' del 26,6%. Le microimprese (con meno di 10 addetti), rappresentano il 94,9% delle imprese attive, il 47,8% degli addetti e il 31,1% del valore aggiunto realizzato. Nelle grandi imprese (con almeno 250 addetti), che ammontano a 3.495 unita', si concentrano il 19,0% degli addetti e il 31,9% del valore aggiunto. Nelle microimprese il 63,5% dell'occupazione e' costituita da lavoro indipendente.
Il settore dei servizi di mercato - con il 76,0% di imprese, il 63,3% di addetti e il 56,9% di contributo alla creazione di valore aggiunto - si conferma, in termini quantitativi, il piu' importante settore dell'economia nazionale. L'industria in senso stretto rappresenta il 10,1% delle imprese, il 25,8% degli addetti e il 34,6% del valore aggiunto, mentre nel settore delle costruzioni si concentrano il 13,9% delle imprese, il 10,9% degli addetti e l'8,5% del valore aggiunto.
Nel 2010 ciascun dipendente ha lavorato in media 1.629 ore (8 ore in piu' rispetto al 2009), con livelli superiori alla media nelle costruzioni (1.669) e nell'industria in senso stretto (1.651) e inferiori nel settore dei servizi (1.610).
Nel 2010 le imprese italiane hanno sostenuto una spesa per investimenti fissi lordi pari a circa 138. All'interno del settore manifatturiero, le imprese esportatrici registrano - in tutte le classi di addetti delle imprese - livelli di produttivita' nominale del lavoro, retribuzioni per dipendente e margini di profitto lordo superiori a quelli medi manifatturieri relativi alla stessa fascia dimensionale.
La propensione all'esportazione del complesso del sistema manifatturiero (misurata dal rapporto tra fatturato all'esportazione e fatturato totale) e' pari al 29,4%.
Le imprese localizzate nelle regioni nord-occidentali e nord-orientali contribuiscono insieme per il 61,9% alla creazione del valore aggiunto del Paese (rispettivamente 37,7% e 24,2%). La quota di valore aggiunto realizzata e' pari al 20,3% nel Centro e al 17,8% nel Mezzogiorno.
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