Sono 196 le morti sul lavoro registrate nel primo quadrimestre 2014, con una tragica media di quasi 50 vittime al mese, piu' dieci alla settimana. E' il bilancio tracciato dall'osservatorio sulla sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail. Secondo lo studio, le regioni dove il fenomeno e' piu' diffuso sono Lombardia (26 decessi sul lavoro), Emilia Romagna (22), Piemonte (18), Sicilia (17), Veneto e Puglia (15), Toscana e Campania (13). Seguite da: Marche e Lazio (9); Sardegna e Friuli Venezia Giulia (6); Basilicata e Trentino Alto Adige (5); Calabria, Liguria e Umbria (4), Abruzzo (2), Molise (1). Mentre nessun decesso e' stato rilevato dall'Inail in Valle D'Aosta
La 'mappa del dramma' cambia pero' quando si osserva l'incidenza della mortalita' rispetto alla popolazione lavorativa: il risultato peggiore, stando alle elaborazioni degli ingegneri dell'Osservatorio, arriva dalla Basilicata (27,8) contro una media nazionale di 8,7, seguita dalle Marche (14,4), dalla Puglia (13), dalla Sicilia (12,9), da Friuli Venezia Giulia (12), dall'Emilia Romagna (11,4). Il 12,2 per cento degli incidenti si e' verificato nel settore delle attivita' manifatturiere, il 10,7 per cento nelle costruzioni, il 9,2 per cento nel settore dei trasporti e magazzinaggi, il 7,1 per cento nel commercio all'ingrosso e al dettaglio. Guardando alle classifiche provinciali e' Milano a riportare il dato peggiore di tutto il Paese con 8 morti bianche in ambiente di lavoro ordinario, seguita da Torino e Bari (7), da Roma e Bologna (6), da Messina, Reggio Emilia, Bolzano, Cuneo e Napoli (5). Mentre l'incidenza piu' alta della mortalita' rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ad Enna (70,4), seguita da Fermo (55,7), da Ogliastra (54,8), da Isernia (36,4), Medio Campidano (35,3), Rieti (35,1) e Matera (31,9). Le donne che hanno perso la vita sul lavoro nei primi 4 mesi del 2014 sono state 15 (7,7 per cento del totale). Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 28, pari al 14,3 per cento del totale. I quarantenni e cinquantenni sono i lavoratori piu' coinvolti dal dramma.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: