Italiani sempre piu' orientati verso i matrimoni civili. Livorno e Trieste le province dove se ne celebrano di piu'. Lo dice l'Istat riferendo che lo scorso anno sono stati celebrati 84.841 matrimoni civili, circa 4.500 in piu' rispetto all'anno precedente. In termini relativi, tuttavia, la percentuale dei matrimoni celebrati civilmente continua a crescere: dal 37% nel 2008 al 39% nel 2011, al 41% del 2012. E solo 15 anni fa l'incidenza dei matrimoni civili non arrivava al 20% del totale delle celebrazioni.
Sono profonde le differenze territoriali: al nord, per il secondo anno consecutivo, la quota di matrimoni celebrati con il rito civile (53,4%) ha superato quelli religiosi; al centro si arriva al 49,4%, mentre nel mezzogiorno questa proporzione e' del 24,5%. L'aumento di questa quota dei riti civili e' uno dei tratti piu' evidenti del mutamento in atto nell'istituzione matrimoniale. La scelta sempre piu' frequente del rito civile e' da attribuire in parte alla crescente diffusione dei matrimoni successivi al primo e dei matrimoni con almeno uno sposo straniero. Questa scelta, tuttavia, riguarda sempre piu' spesso anche le prime unioni: lo scorso anno il 31,5% delle nozze tra celibi e nubili e' stato celebrato in questo modo (55.076 nozze). Considerando solo quelle in cui gli sposi sono entrambi italiani, l'incidenza e' pari a quasi uno su quattro, una proporzione piu' che doppia rispetto a 15 anni prima. Nel numero totale si e' comunque ancora a 5.741 in meno rispetto al dato del 2008 (-6,3%), e questa differenza negativa rispetto ai massimi toccati cinque anni prima e' dovuta quasi totalmente alla riduzione dei matrimoni con almeno uno sposo straniero, ben 5.362 in meno rispetto al 2008 (-16,8%).
Osservando la distribuzione geografica della quota dei primi matrimoni celebrati con rito civile di sposi entrambi italiani, e' possibile analizzare la diffusione sul territorio dei nuovi comportamenti familiari: nel 2012 scelgono di celebrare le prime nozze con il rito civile il 31% degli sposi italiani che risiedono al nord, il 30% di quelli che risiedono al centro e il 16% degli sposi residenti nel mezzogiorno. Scendendo al livello provinciale, la piu' alta proporzione di matrimoni civili si celebra a Livorno e a Trieste (rispettivamente 62,7% e 61,8%), a Ferrara (59%), a Grosseto (58,8%), a Genova e La Spezia (rispettivamente 57,9% e 57,7%) e a Bolzano (57,6%). Queste stesse province si trovano in larga parte anche ai vertici della graduatoria relativa alla quota di primi matrimoni civili tra sposi italiani per cento primi matrimoni di italiani. In testa sempre Livorno (54,2%), seguita da Bolzano (49,3%), Ferrara e Grosseto (rispettivamente 44,3%, e 43,1%). La quota di primi matrimoni civili di sposi entrambi italiani e' un indicatore efficace della diffusione di comportamenti secolarizzati. Nel nord la maggiore presenza straniera e/o la quota piu' elevata di seconde nozze rispetto al resto del Paese tende a far aumentare la proporzione dei matrimoni civili; da notare la percentuale particolarmente elevata di matrimoni civili nelle province liguri e piemontesi. Infine, nel mezzogiorno si segnala il caso della Sardegna dove, in quasi tutte le province, si riscontra un'ampia diffusione di matrimoni civili anche da parte dei cittadini italiani alle prime nozze.
La scelta del rito civile per la celebrazione del primo matrimonio si e' progressivamente diffusa in tutti gli strati della popolazione, sebbene con ritmi di incremento differenziati. A questo proposito e' interessante quanto emerge quando si distinguono gli sposi italiani per livello di istruzione. La serie storica mostra che dalla meta' degli anni '90, in concomitanza con l'estendersi dei comportamenti secolarizzati a tutte le fasce della popolazione, si e' invertita la relazione tra livello di istruzione e incidenza dei primi matrimoni civili; questi ultimi, infatti, sono aumentati di piu' per gli sposi che hanno conseguito al massimo la licenza media rispetto ai laureati. Nel 2012 hanno scelto la cerimonia in Comune poco meno del 30% degli sposi con un livello di istruzione basso, il 23% di quelli con un livello medio e il 21% dei laureati. Se si considerano i residenti al Nord si arriva al 38,5% di prime nozze con rito civile per gli sposi e al 41,5% per le spose con basso livello di istruzione.
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