Nei comuni italiani meno di un residente su due e' sposato: sono alcune regioni del Nord, in primis Trentino Alto Adige, a registrare la percentuale piu' alta di celibi e nubili mentre il matrimonio ha piu' appeal nei comuni del centro-sud, in testa l'Abruzzo. E se ammonta in media al 2% la percentuale di popolazione divorziata, le realta' locali della Liguria battono tutte con un balzo al 3,5%. La fotografia e' scattata dall'analisi 'Lo stato civile dei residenti nei comuni italiani', realizzata dal Centro Documentazione e Studi dei Comuni Italiani Anci-Ifel. Se ancora un dato certo sulle coppie di fatto non e' disponibile, anche perche' non tutti i comuni hanno istituito un registro delle unioni civili, c'e' tuttavia da scommettere che le convivenze incidano sempre di piu' sulla fetta di persone che all'anagrafe risultano celibi o nubili. Una tendenza, quella del calo dei matrimoni, in atto da tempo e certificata anche dall'Istat che a giugno scorso ha rilevato la diminuzione da 3,6 matrimoni per mille abitanti nel 2010 a 3,4 nel 2011. Tornando alle elaborazioni fatte dal Centro Documentazione e Studi Comuni Italiani Anci-Ifel sui dati dell'Istat 2011, mediamente il 41,2% della popolazione residente e' celibe o nubile. Le percentuali piu' alte si raggiungono nei comuni del Trentino Alto Adige (46,3%) e della Sardegna (44,6%), seguiti da quelli della Campania (43,4%), del Lazio (42,6%), della Valle d'Aosta (42,5%), della Calabria (42,2%) e della Sicilia (42,1%). Valori pari o superiori alla media nazionale anche nei comuni lombardi, veneti e pugliesi.
Se la percentuale di vedovi e' del 7,5%, quella dei coniugati sfiora il 50%, fermandosi al 49,3% della popolazione. Sono prevalentemente i comuni del centro-sud a registrare i valori piu' elevati. Al top le realta' locali dell'Abruzzo con una percentuale di sposati del 51,1%, seguite da quelle umbre (51%), pugliesi (51%) e molisane (50,9%). Anche nei comuni marchigiani, lucani, toscani e piemontesi intorno al 50% dei residenti risulta sposato. Mentre ultimi in classifica per percentuale di coniugati sono i comuni del Trentino-Alto Adige (dove la percentuale scende al 44,8%), della Valle d'Aosta (46%) e della Sardegna (47,2%). I divorziati, secondo le elaborazioni del Centro Documentazione e Studi Comuni Italiani Anci-Ifel, sono il 2%. Il picco e' raggiunto nei comuni della Liguria e della Valle d'Aosta, rispettivamente con il 3,5% e il 3,4%, di gran lunga sopra la media nazionale. Percentuali elevate anche in Friuli-Venezia Giulia (3,1%), Piemonte (2,9%) ed Emilia-Romagna (2,7%). Al contrario nelle regioni meridionali c'e' il minor numero di divorzi: nei comuni lucani, calabresi e campani risiede in media meno di un divorziato ogni 100 abitanti. Infine, riguardo all'indice di vedovanza, i dati piu' alti sono al centro-nord: nei comuni della Liguria e del Friuli Venezia Giulia, ogni 100 abitanti oltre 9 hanno perso il coniuge mentre in Campania (6,5%), Puglia (6,6%), Sardegna (6,7)e Trentino Alto-Adige (6,6%) la cifra e' piu' contenuta
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