Nel 2012 le aziende oggetto di ispezioni in materia di lavoro, legislazione sociale e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte del personale ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro di Pescara, sono state 1.230 e quelle irregolari sono risultate 840, con una percentuale di irregolarita' media pari al 68%, con punte dell'84% in relazione alla vigilanza tecnica nel settore edile. Delle aziende controllate il 59% sono del settore terziario, il 36% dell'edilizia, il 4% dell'industria e l'1% dell'agricoltura. Complessivamente sono state comminate 5.369 sanzioni per violazioni amministrative e formulate 256 notizie di reato trasmesse alla Procura della Repubblica (per un totale di 2184 ipotesi di reato), con un incremento delle irregolarita' riscontrate rispetto all'anno 2011 particolarmente acuto in materia di lavoro sommerso (562 lavoratori in nero rispetto ai 280 del 2011), illeciti decentramenti ed esternalizzazioni produttive (irregolarita' riguardanti 844 lavoratori a fronte dei 343 accertati nel 2011), uso distorto delle forme contrattuali atipiche (907 i rapporti di lavoro formalmente qualificati in gran parte come collaborazioni coordinate a progetto ma in realta' riconducibili a veri e propri rapporti di lavoro subordinati e come tale riqualificati dal personale ispettivo) e violazioni prevenzionistiche (850 prescrizioni per violazioni in materia di salute e sicurezza).
Il 56% delle 3831 posizioni lavorative verificate e' risultato irregolare e di queste il 26% era completamente sconosciuto alla Pubblica Amministrazione (c.d. in nero che nel 2011 erano 280 e nel 2012 sono passati a 562). Le maggiori percentuali di irregolarita' dei lavoratori in relazione alle posizioni lavorative verificate si riconducono al settore dell'industria (63%) e del terziario (59%).
In riferimento al fenomeno del lavoro sommerso, nel corso del 2012 e in attuazione della "campagna lavoro nero", sono state irrogate 562 maxisanzioni. I settori dei pubblici esercizi / turismo e dei Servizi risultano quelli maggiormente interessati dal fenomeno (77% del totale dei lavoratori in nero rinvenuti in tutti i settori) e in tale ambito la percentuale maggiore di posizioni lavorative in nero e' rappresentato da donne (63%). 50 sono stati i provvedimenti di sospensione dell'attivita' imprenditoriale irrogati, adottati in caso di riscontrato utilizzo di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro rinvenuta in sede di accesso ispettivo. Il 54% dei provvedimenti di sospensione dell'attivita' imprenditoriale hanno riguardato alberghi, pubblici esercizi e commercio. Complessivamente l'attivita' di vigilanza nel settore edile ha riguardato 393 cantieri (+35% rispetto al 2011) e 563 aziende (+40% rispetto al 2011), di cui 476 (84%) risultate irregolari, per un totale di 791 violazioni riscontrate in materia di salute e sicurezza. In merito agli strumenti di tutela civilistica dei lavoratori (conciliazione monocratica e diffida accertativa), le somme complessivamente recuperate ai lavoratori o per le quali e' stato costituito titolo esecutivo in loro favore ammontano a 620.121,93 euro. L'imponibile contributivo evaso accertato ammonta a 9.569.260 euro, per un totale di recuperi contributivi pari a 3.804.604 euro. Gli importi sanzionatori effettivamente introitati all'erario ammontano a 1.223.936 euro. Sono state emesse 564 ordinanze di ingiunzione per un importo complessivo di 1.639.822 euro, mentre le somme iscritte a ruolo ai fini della riscossione coattiva ammontano a 1.215.262 euro. Notevole l'incremento del contenzioso giudiziario radicato dalle aziende in opposizione all'emanazione di ordinanze ingiunzione (71 nuove cause) ma in 53 cause gia' definite su 56 ci sono state sentenze favorevoli alla Direzione.
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