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Pubblicato il 26/07/2014 22:10

Le professioni che non conoscono crisi

osservatorio

Studio Cgia, exploit 'portieri' +182%, ma cala 'vigilanza privata'

Estetista, parrucchiere, colf, badante, cameriere, e pony express in questi anni, sul piano dei grandi numeri, sono state le professioni anti-crisi, ma l'unico settore che ha avuto un exploit a tre cifre (+182,4%) e' stato quello 'portieri e custodi, vigilanti non armati'; mentre ragionieri e muratori hanno vissuto un momento nero sul fronte dell'occupazione. I dati, elaborati dalla Cgia nel periodo 2008-2013, parlano chiaro: estetisti, parrucchieri, colf e badanti hanno infatti registrato un aumento in termini assoluti pari a oltre 314 mila unita' (+71,7%). Bene anche i camerieri, che seguono con un incremento di posti di lavoro pari a poco piu' di 251.500 (+31,5%), mentre i magazzinieri e i pony express siglano oltre 125.600 occupati in piu' (+43,2%). La professione piu' 'falcidiata' dalla crisi economica e' stata quella dei ragionieri. A fronte di un calo di 441 mila unita', in termini percentuali la "caduta" e' stata pesantissima: -40,1%. Esaminando la lista dei lavori scaccia-crisi si incontra 'cuochi, baristi e ristoratori', con quasi 123.500 nuovi occupati (+14%), e le attivita' legate alla guardiania e ai vigilanti non armati, con una variazione assoluta nel periodo preso in esame di +75.835 occupati. Nonostante l'incidenza in valore assoluto del settore sul totale dei lavoratori nel 2013 sia dello 0,5%, l'incremento percentuale e' stato esponenziale: +182,4 %. Da un punto di vista metodologico, rileva la Cgia, per garantire una adeguata rappresentativita' statistica sono state considerate le professioni con almeno 100 mila occupati che, tutte assieme, costituiscono oltre il 90% degli occupati in Italia. "Gli acconciatori e le estetiste - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia - stanno conoscendo una profonda evoluzione professionale, dovuta, in particolare, alla scoperta di nuovi ambiti lavorativi racchiusi tra i campi dell'estetica e dell'immagine e quelli della salute. Negli ultimi tempi si e' fatto strada un nuovo concetto del benessere, inteso come cura dello stato psico-fisico della persona. Grazie a cio' si e' avuta una forte espansione del settore con delle ricadute occupazionali, soprattutto tra i giovani, del tutto inaspettate. Per i lavori domestici, invece, e' importante sottolineare come in questi ultimi anni di crisi le italiane siano ritornate a fare le colf e le badanti. Nonostante il peso della componente straniera sfiori ancora l'80% del totale degli occupati in questo settore - prosegue -, tra il 2012 e il 2013 la presenza delle italiane e' aumentata di quasi il 5%, mentre gli stranieri sono calati dell'8%". Sull'altro fronte, oltre alla caduta libera dei ragionieri, non e' andata bene nemmeno agli imprenditori e agli amministratori delle piccole imprese che hanno visto ridursi la platea degli occupati di quasi 215 mila unita' (-38,4%). La crisi dell'edilizia ha "gettato sulla strada" anche moltissimi muratori, carpentieri e ponteggiatori. In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177 mila (-24,7%). Male anche per artigiani e operai specializzati del legno, del tessile e dell'abbigliamento: il calo e' stato di oltre 109 mila unita' (-23,9%). Per 'posatori, serramentisti, idraulici, elettricisti' e' stato registrato un calo di 100.244 unita' tra il 2008 e il 2013. Infine, a seguito dei tagli avvenuti in questi ultimi anni anche nel pubblico impiego, gli insegnanti delle scuole secondarie e post-secondarie e 'polizia locale, polizia di Stato, vigili del fuoco, vigilanza privata' hanno subito una contrazione preoccupante: i primi sono diminuiti di quasi 101 mila unita' (-19,5%), i secondi di oltre 97 mila (-23,9%).

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