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Pubblicato il 06/03/2014 22:10

Le tasse locali, dal 1997 al 2013, sono salite del 200%

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Le tasse locali, dal 1997 al 2013, sono salite del 200%, con una variazione pari, in termini assoluti, a 72,8 miliardi e un gettito che, lo scorso anno, ha sfiorato i 109,2 miliardi. A evidenziarlo la Cgia di Mestre, che sottolinea anche come, nello stesso periodo, le entrate fiscali che comprendono solo le tasse, le imposte, i tributi e i contributi pagati dagli italiani siano aumentate del 49,4%, con un gettito complessivo stimato per il 2013 ammonta a 683,42 miliardi di euro, a fronte di una variazione pari a +226 miliardi. Quelle centrali, invece, sono aumentate "solo" del 35,9% (pari a + 94,8 miliardi in valore assoluto), anche se nel 2013 le entrate di competenza dello Stato hanno raggiunto i 359,2 miliardi di euro. Tutti gli importi sopra citati, sottolinea la Cgia, sono a prezzi correnti (ovvero, includono anche l'inflazione) e a incidere gli aumenti percentuali e' ovviamente la dimensione dell'importo che, per le tasse locali, risulta "tutto sommato, abbastanza contenuto".
L'anno di partenza della rilevazione, fa notare l'Ufficio studi della Cgia, coincide con l'approvazione della prima legge Bassanini che diede avvio al federalismo amministrativo e alla semplificazione burocratica. "L'aumento delle tasse locali - ha aggiunto il segretario dell'associazione, Giuseppe Bortolussi - e' il risultato del forte decentramento fiscale iniziato negli anni novanta del secolo scorso. L'introduzione dell'Ici, dell'Irap, delle addizionali comunali e regionali Irpef, hanno fatto impennare il gettito della tassazione locale che e' servito a coprire le nuove funzioni e le nuove competenze che sono state trasferite alle Autonomie locali. Non dobbiamo dimenticare che, negli ultimi 20 anni - prosegue Bortolussi - le Regioni ed i Comuni sono diventati responsabili della gestione di settori importanti come la sanita', i servizi sociali e il trasporto pubblico locale, senza aver ricevuto un corrispondente aumento dei trasferimenti. Anzi, la situazione dei nostri conti pubblici ha costretto lo Stato centrale a ridurre progressivamente i trasferimenti, creando non pochi problemi di bilancio a molte Autonomie locali che si sono difese facendo leva sulle nuove imposte locali introdotte dal legislatore".

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