Medici ospedalieri insoddisfatti dei livelli retributivi rispetto alle responsabilita' delle corsie, stressati da carichi di lavoro sempre piu' faticosi ed a rischio di un crescente contenzioso medico legale, percepito come una minaccia dalla quasi totalita' degli intervistati, tale da incidere in modo drammatico sulla serenita' professionale. Alla vigilia di una nuova manovra economica l'Anaao Assomed ha voluto tracciare un identikit dei medici ospedalieri proponendo un sondaggio condotto su un campione rappresentativo su tutto il territorio nazionale
Dalle interviste emerge un vero e proprio SOS che la categoria lancia alle forze politiche e alle istituzioni: il 68 per cento si sente frequentemente stanco; il 58 per cento economicamente scontento; il 48 per cento emotivamente sfinito. L'insoddisfazione e' massima rispetto alla progressioni di carriera (77 per cento) per la quale la maggioranza dei medici (53 per cento) ritiene che la competenza professionale conti poco rispetto alla politica che, invece, il 97 per cento dei medici crede decisiva per gli avanzamenti professionali. Tra le altre cause di insoddisfazione, il 75 per cento indica il livello di retribuzione ancor prima della distribuzione di carichi di lavoro (64per cento), ed un miglioramento del livello retributivo costituisce la prima della aspettative dichiarate (67 per cento). Un dato che indica chiaramente come il blocco della retribuzione e del contratto di lavoro in vigore dal 2010 abbiano notevolmente peggiorato il potere di acquisto dei salari e la condizione economica dei medici e delle loro famiglie, al di la' dei luoghi comuni su una attivita' libero professionale che interessa il 60 per cento della categoria. Altro risultato significativo dell'indagine riguarda il rapporto con la politica: il 97 per cento dei medici intervistati chiede di avere piu' peso nelle scelte aziendali e il 67 per cento attribuisce alla invasivita' della politica la principale responsabilita' della crisi del Ssn. E' questo un dato che conferma come le riforme del sistema sanitario abbiano fallito l'obbiettivo di reclutare i medici nella gestione degli ospedali. I dipartimenti ed il collegio di direzione, anche se formalmente istituti, non hanno avuto riconosciuto il ruolo di collaborazione nelle scelte di politica gestionale
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