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Pubblicato il 12/12/2012 14:02

Natale, no alla tredicesima per i regali sotto l'albero

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L'80% degli italiani risparmierà la tredicesima per coprire spese future

 L'80% degli italiani ha deciso di ridurre le spese per il Natale e il 18,7% non utilizzera' la tredicesima per fare i regali. Sono alcuni dei dati di un sondaggio commissionato dalla Cgia di Mestre a Panel Data. Dalla ricerca emerge che rispetto a dieci anni fa la quota di tredicesima spesa per l'acquisto dei regali natalizi e' scesa di quasi la meta'. Il 18% degli italiani, inoltre, si aspetta una tredicesima piu' bassa. La situazione economica influenzera' le spese natalizie per almeno 8 italiani su 10. Per gli esperti "vi e' la tendenza generalizzata di utilizzare solo una piccola parte dell'importo per i consumi di Natale (46%), si fara' maggiore attenzione alle spese da effettuare, cercando di risparmiare almeno parte della tredicesima per far fronte alle spese future. Rispetto al 2011 cresce il numero di italiani che dichiarano che non utilizzeranno la tredicesima per coprire le spese natalizie (dal 10% al 19%)". 

 A livello territoriale sono i cittadini del Nord a sentire in misura maggiore la necessita' di ridimensionare le spese natalizie (il 20% non utilizzera' in nessun modo la tredicesima per i consumi natalizi), mentre si rileva una maggiore propensione di spesa al Centro che nel 23% dei casi ne utilizzeranno almeno la meta' per le spese natalizie. 

Come sara' impiegata la tredicesima? Il 71% e' gia' stato speso per coprire gli acquisti "obbligatori" di fine 2012 ed inizio 2013: Imu, assicurazioni, bolli auto, prestiti di vario genere. Il difficile momento economico e le preoccupazioni per il prossimo futuro si fanno sentire anche a livello di consumi "natalizi": infatti, si ridimensiona (intorno al 17%) la componente di tredicesima destinata a consumi ed arriva al 12% l'importo destinato a risparmio/accantonamento per spese future. "Il confronto con gli anni precedenti mette in evidenza da una parte un impiego piu' consistente della tredicesima per far fronte alle spese obbligatorie (dal 61% del 2011 al 71% del 2012) e dall'altra una minore propensione ai consumi (passando dal 22% del 2011 al 17% rilevato per quest'anno). L'aumento dei costi che gli italiani devono sostenere si riversa anche sui risparmi ed investimenti che passano dal 17% del 2011 all'11% attuale". 

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