"Chiediamo al Governo e al Parlamento una riforma in tempi rapidi che dia certezze sulla mission e sulle risorse del sistema camerale". Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, aprendo i lavori del comitato esecutivo dell'associazione, allargato a tutti i presidenti di Camere di commercio, con il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.
La riforma, ha proseguito Dardanello, deve valorizzare "appieno la ricchezza dei territori attraverso Camere di commercio sane sotto il profilo finanziario, forti e efficienti dal punto di vista organizzativo, grazie alle persone e professionalita' specialistiche che le caratterizzano e che vanno salvaguardate. La ripresa e la modernizzazione dell'Italia non possono prescindere da una riforma delle Camere di commercio che sappia rafforzarne il ruolo di presidio permanente sui territori a sostegno delle Pmi. L'ultima riscrittura dei principi della riforma proposta dal Senatore Pagliari nelle scorse settimane - ha aggiunto - supera alcune delle piu' rilevanti criticita' emerse nella precedente stesura dell'articolo 9, anche sulla base del prezioso lavoro del Parlamento. E' stata quindi scongiurata l'abolizione del diritto camerale - che costituisce ad oggi la principale fonte di finanziamento del Sistema - e si e' evitato il trasferimento del Registro delle imprese. Pensiamo pero' che su altre criticita' sia ancora utile intervenire per realizzare la riforma che serve al Paese. In particolare le Camere di commercio - ha concluso Dardanello - attendono certezze sulle fonti di finanziamento per poter assolvere ai compiti loro assegnati"
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