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Pubblicato il 25/10/2012 01:01

Abruzzo a zero Province, le critiche del Pd

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Anche il sindaco di Chieti contrario alla decisione della Regione

'Come Regione Abruzzo abbiamo fatto ridere l'Italia, decidendo di non decidere sulle province. Ponzio Pilato rispetto al presidente Chiodi era un decisionista'. Lo ha detto il capogruppo del partito Democratico al Consiglio Regionale Camillo D'Alessandro che questa mattina, in conferenza stampa, ha spiegato la decisione dei consiglieri del Pd di abbandonare ieri l'aula al momento della votazione sulla mozione da presentare al governo.

'Ieri la maggioranza ha deliberato di non deliberare. Il presidente Gianni Chiodi si e' dimesso dalla sua funzione. Se ci troviamo in questa situazione e' anche colpa di chi in questi mesi ha giocato con i destini di sindaci e presidenti di Provincia, perche' dopo l'esito del Cal, avevano il dovere di trovare soluzioni che poi il Consiglio avrebbe accolto, e invece non lo hanno fatto, lavandosene le mani'.

'Ieri - ha dichiarato D'Alessandro - e' stata votata una finzione, non votando nulla. Ma dicendo allo stesso tempo di voler far ricorso alla Corte Costituzionale, significa confusione totale che toglie autorevolezza alla Regione, quando il Governo decidera', in autonomia, cosa fare delle province abruzzesi. Se il governo decidera' autonomamente, come puo' fare, non avra' neanche una controproposta perche' l'Abruzzo non l'ha presentata'.

'Se l'intenzione del governo - ha detto la consigliera regionale Marinella Sclocco - era quella di dire, litigate, che poi alla fine decidiamo noi, l'obiettivo e' stato centrato.

L'Abruzzo ha perso una grande occasione per poter decidere del suo destino'. Oltre a Camillo D'Alessandro e la Sclocco, erano presenti alla conferenza di oggi anche gli altri consiglieri regionali del Pd Giovanni D'Amico, Giuseppe Di Luca, Giuseppe Di Pangrazio e Claudio Ruffini. 

L'attacco di Umberto Di Primio, sindaco di Chieti

'La decisione della Regione sul riordino delle Province e' fondamentalmente una non decisione. E' una vergogna, infatti, che non sia uscita dal Consiglio una proposta da inviare al Governo. Una posizione di debolezza che mette in pericolo l'intera regione, la quale rischia un riordino deciso da chi non conosce il territorio, le sue peculiarita', le sue eccellenze ed esigenze. Non posso che esprimere profonda delusione per la condotta avuta dall'intero Consiglio Regionale'. E' il commento del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, dopo la decisione del Consiglio Regionale d'Abruzzo sul riordino delle Province.

'Insomma - ha aggiunto - rischiamo per davvero che a Roma, un Governo di tecnici non eletto dal popolo, decida per il nostro territorio, per la nostra regione, per il nostro futuro.

Nel corso della riunione tenutasi durante la sospensione del Consiglio Regionale, cui ha preso parte il sottoscritto, il presidente della Provincia di Chieti, i capigruppo regionali e comunali, ho ribadito con forza il proposito di inviare al Governo un indirizzo che tenesse conto, nel dubbio della incostituzionalita' della proposta di zero Province, di una proposta a tre di riordino - L'Aquila, Chieti, Pescara/Teramo - ma il nostro Consiglio Regionale, alla fine, ha deciso 'di non decidere' e lo dimostra anche lo stesso ricorso proposto dal Consiglio: una scelta di retroguardia e un modo per giustificare la propria incapacita'. Almeno adesso agiscano speditamente e diano immediato incarico ai legali della Regione di proporre ricorso cosi' da impedire almeno che il Governo decida'.

'Resta l'idea - ha concluso - a margine del Consiglio, che per non penalizzare qualcuno rischiamo di mortificare un'intera regione'.

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