Una legge regionale per la costituzione di un soggetto giuridico che gestisca le attivita' permanenti di dragaggio nel Porto di Pescara e in altri scali della regione interessati ad usufruire dei servizi di sicurezza, manutenzione, estrazione, trattamenti e riciclo offerti. E' questa la 'soluzione definitiva' proposta dall'associazione 'Articolo 3', secondo cui con i 14 milioni di euro necessari per il dragaggio emergenziale di Pescara 'si potrebbe acquistare l'intera filiera dell'impianto di gestione per almeno 10-15 anni'.
'Abbiamo studiato una soluzione, per noi definitiva - ha spiegato in conferenza stampa la presidente dell'associazione, Antonella Allegrino -, elaborando alcune ipotesi di costi per draga, impianti, trasporto e gestione, grazie ad un'approfondita ricerca e con preventivi di imprese leader di settore che gia' si dedicano con successo a questa innovativa attivita'.
Informazioni - ha sottolineato - che dimostrano l'enorme possibilita' di attivare un servizio efficiente e di risparmiare notevoli risorse pubbliche, milioni di euro che si spendono quando bisogna affrontare l'emergenza'.
'Da oggi trasferiamo questi dati ai consiglieri regionali che vorranno condividere questa linea di intervento - ha proseguito Allegrino - e se la Regione non legiferera' raccoglieremo le firme necessarie per la presentazione di una proposta di legge regionale popolare'.
Il soggetto giuridico ipotizzato da Articolo 3 sara' 'perfettamente integrato con gli obiettivi del Piano regolatore portuale di Pescara che prevede livelli dei fondali sufficienti per la navigazione, dai pescherecci fino alle navi da crociera'.
I fanghi trattati e lavati, inoltre, 'sono utili al ripascimento delle coste, alla realizzazione di banchine e moli e soprattutto alla produzione di materiali per l'edilizia, l'industria e l'asfalto'. Un sistema di questo tipo, infine, 'creerebbe posti di lavoro e i servizi offerti potrebbero essere messi a disposizione anche di porti nazionali'.
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