Portare l'Alta velocita' ferroviaria anche in Abruzzo. E' l'ambizioso progetto del presidente della Regione, Gianni Chiodi, dal cui input, lanciato diversi mesi fa sulle pagine del quotidiano pugliese "La Gazzetta del Mezzogiorno", sono partire diverse iniziative e un importante momento di confronto a Bari che ha coinvolto anche i Governatori di altre quattro Regioni (Puglia, Marche, Molise e Friuli Venezia Giulia) ed i vertici di Ferrovie dello Stato S.p.A e della societa' NTV. Il prossimo evento, promosso dalla stesa Gazzetta del Mezzogiorno, avra' luogo nella giornata di mercoledi' 15, a Pescara (in mattinata nel piazzale antistante la vecchia stazione ferroviaria e nel pomeriggio in piazza Salotto) al quale parteciperanno anche il direttore del quotidiano barese Giuseppe De Tomaso e il giornalista Franco Giuliano responsabile della redazione internet della Gazzetta, promotore e ideatore della campagna e dell'appello che si sta sottoscrivendo. La finalita' e' quella di sensibilizzare l'opinione pubblica abruzzese sulla questione dell'alta velocita' ferroviaria, al momento esclusa dal Corridoio adriatico, e di avviare una raccolta di firme, da presentare al Governo nazionale, per favorire l'adeguamento agli standard nazionali ed europei del trasporto ferroviario lungo la dorsale adriatica. Un pullman, allestito dalla Gazzetta del Mezzogiorno con i colori della campagna di sensibilizzazione e che, da diverse settimane, sta facendo il giro della costa adriatica, stazionera' per l'intera giornata del 15 a Pescara in due punti strategici del centro cittadino e sara' a disposizione di quanti vorranno aderire all'iniziativa o desidereranno ricevere informazioni sullipotesi progettuale dell'Alta velocita' sulla linea adriatica. A tal proposito, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, rivolge un appello a tutte le forze politiche, alle associazioni di categoria e datoriali, ai sindaci ed a tutti i cittadini abruzzesi affinche' partecipino numerosi all'evento poiche' "solo facendo sentire la nostra voce si potra' impedire che la politica miope del passato - sottolinea il Presidente - finisca per penalizzare, in modo irrimediabile, le prospettive di crescita e sviluppo delle regioni del Mezzogiorno. Infatti, non e' piu' tollerabile che un servizio di trasporto ferroviario consono alle esigenze di cittadini ed imprese di un Paese come il nostro, si interrompa a Bologna. Significherebbe spezzare per sempre l'Italia in due con pesantissime ripercussioni economiche e sociali sul resto della Penisola".
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