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Pubblicato il 05/11/2013 23:11

Antonio Dionisio (Compagnia delle Opere): Sussidarietà, modello da applicare coinvolgendo i giovani

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La video intervista a NotiziedAbruzzo.it

Sviluppare un modello socio-economico alternativo a statalismo e liberismo. Questo l'obiettivo del primo Expo' della sussidiarieta' che, iniziato oggi a Pescara, andra' avanti fino a dopodomani, tra esposizioni, eventi formativi e dibattiti pubblici. L'iniziativa, "Per un welfare sussidiario: la sfida del cambiamento", e' stata organizzata da Compagnia delle Opere (Cdo) Abruzzo e Molise e Regione Abruzzo. Alle iniziative odierne hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale (Copaff), Luca Antonini, il presidente Cdo, Giuseppe Ranalli, e il direttore della Compagnia, Antonio Dionisio che ha ricordato che la sussidarietà, è modello da applicare coinvolgendo i giovani, responsabilizzandoli. 

 "In Italia c'e' stata molta retorica del federalismo e tanta pratica del centralismo - ha sottolineato Antonini - e questo ha portato a un sistema pasticciato, che ha aumentato i costi e la pressione fiscale, ha reso poco trasparente il sistema e ha creato un policentrismo anarchico". 

Definendo la sussidiarieta' come una coordinata del federalismo, il presidente ha spiegato che "a livello internazionale le idee piu' innovative di governance partono proprio dalla sussidiarieta'. In un momento in cui le risorse sono scarse, valorizzare quelle sul territorio consente di mantenere i servizi senza sacrificare nessuno". Secondo Ranalli ''la sussidiarieta' in Abruzzo e' una piantina che comincia a mettere germogli. C'e' ancora tantissimo da fare - ha detto il presidente Cdo -, ma dieci anni fa questa piantina non c'era. Il problema e' di attuazione e culturale; ci sono molte resistenze, perche' la politica ha paura, convinta com'e' che la sussidiarieta' sia sinonimo di perdita di potere". Presentati i "Quaderni della scuola di Sussidiarieta' Abruzzo", definiti dall'assessore regionale alle Riforme istituzionali, Carlo Masci, "uno strumento utile per quanti, tra amministratori e rappresentanti del partenariato sociale, siano interessati alla tematica dei finanziamenti europei. Rispetto all'utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-2020 - ha affermato - l'Europa ci chiede una programmazione partenariale che coinvolga direttamente gli attori del territorio. Tuttavia, troppo spesso in Italia manca proprio quella capacita' necessaria per individuare le potenzialita' dei territori".

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