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Pubblicato il 03/07/2012 20:08

Chiodi apre il confronto sulla Burgo di Avezzano

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Approvata in Consiglio Regionale una risoluzione di Di Pangrazio all'unanimità per evitare la chiusura dello stabilimento

"Non si tratta di una decisione definitiva per la Cartiera Burgo. Il 5 luglio il consiglio di amministrazione della società si riunirà e prenderà in esame le problematiche legate allo stabilimento di Avezzano in un contesto difficile e generalizzato per l'intero gruppo. Successivamente, ci saranno incontri a livello sindacale e solo dopo si potra' capire se ci sono le condizioni per scongiurare il pericolo di chiusura". Lo ha annunciato questa sera il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, dopo aver contatto direttamente il Direttore generale del Gruppo Burgo Spa, Alberto De Matthaeis.

"Nel frattempo - ha aggiunto Chiodi - saro' costantemente informato sull'evolversi della situazione. L'azienda ha mostrato una grande apertura che spero sia di buon auspicio. Il direttore generale mi ha illustrato il momento di gravissima crisi in cui si trova il gruppo e da cui potrebbe scaturire la chiusura dello stabilimento avezzanese per evitare un crollo generale. Dobbiamo pero' evitare che cio' accada e salvaguardare i posti di lavoro con la piena disponibilita' di tutti, a vari livelli".

Per salvaguardare i livelli occupazionali e le prospettive industriali dello stabilimento c'é l'impegno di tutte le forze politiche, istituzionali e sindacali. Questa la sintesi dell'incontro odierno sulla vicenda della cartiera Burgo di Avezzano. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, medierà con i vertici aziendali al fine di posticipare l'adozione del provvedimento previsto per giovedì prossimo che porterebbe, di fatto, alla chiusura definitiva della Cartiera di Avezzano.

Inoltre, in Consiglio regionale è stata presentata una risoluzione urgente al fine di evitare la chiusura di un'azienda vitale e fondamentale per l'intera economia del territorio, una delle eccellenze del gruppo Burgo ritenuta una realtà di grande rilevanza industriale. La soluzione individuata è quella di una strategia comune, finalizzata ad ottenere un incontro con la proprietà e trovare rapidamente una soluzione positiva.

Al summit di oggi in Consiglio regionale, erano presenti tra gli altri, anche gli assessori regionali Angelo Di Paolo e Paolo Gatti, i consiglieri Giuseppe Di Pangrazio, Walter Di Bastiano, Daniela Stati e Giovanni D'Amico, oltre a rappresentanti sindacali, della Provincia e sindaci marsicani con in testa il primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. La Regione assicura il massimo impegno a individuare strumenti utili per il superamento del momento di crisi, nell'auspicio che il percorso comune possa concludersi con il mantenimento dei posti di lavoro e il Presidente contatterà personalmente, nelle prossime ore, i vertici di Burgo Group Spa. Vista la crisi aziendale e le difficoltà incontrate la prima emergenza è la salvaguardia dei posti di lavoro: alle dipendenze dirette della Burgo Group ci sono 446 lavoratori, mentre 110 persone vi operano per conto di ditte esterne, più l'indotto. Una semplice delibera del consiglio di amministrazione della Burgo Group, che dovrebbe riunirsi il 5 luglio, potrebbe segnare definitivamente le sorti dell'azienda avezzanese.

Approvata una mozione da parte del Consiglio Regionale

Il Consiglio regionale ha approvato, all'unanimità, una risoluzione sulla vertenza della cartiera Burgo di Avezzano. Questa mattina, all'Emiciclo, una delegazione di sindacati e dipendenti dello stabilimento, ha incontrato il Presidente della Regione Gianni Chiodi e alcuni Consiglieri regionali. Nel documento - il cui primo firmatario e' il Consigliere Giuseppe Di Pangrazio (PD) - si impegnano Chiodi e l'Assessore regionale competente ad attivarsi per porre in essere "tutte le azioni necessarie, anche in diretto rapporto con la proprieta' dell'azienda e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per portarli a conoscenza della questione ed evitare la chiusura dello stabilimento di Avezzano". Nella risoluzione si chiede anche di interessare della questione il Parlamento. 

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Una delegazione di lavoratori e sindacalisti della Cartiera Burgo di Avezzano ha incontrato, questa mattina, il Vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, per illustrare la gravissima crisi che sta investendo lo stabilimento.«Monsignor Santoro» spiegano le segreterie provinciali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil,«ha preso a cuore la vicenda e ha ribadito il suo impegno personale nei confronti delle istituzioni locali affinché venga avviato, al più presto, un tavolo di confronto e concertazione tra le parti in causa, per arrivare ad una positiva definizione della vertenza»

«Il Vescovo» proseguono i sindacati,«ha raccolto il nostro appello, garantendo piena disponibilità, in un momento difficilissimo per la fabbrica marsicana, a rischio chiusura» I 450 lavoratori della Cartiera Burgo, una delle più grandi aziende di Avezzano, sono in parte in cassa integrazione. Ad essere bloccata, per il momento, è la linea di produzione 1. Ma le prospettive non sono favorevoli: il 5 luglio prossimo si riunirà il Consiglio di amministrazione del gruppo Burgo per decretare la chiusura definitiva dello stabilimento, gravato dalla mancanza di commesse.

L'immediata convocazione da parte del Presidente della Regione Chiodi degli amministratori e delle forze sociali all'Emiciclo dell'Aquila sulla vicenda BURGO è un fatto estremamente positiva, ma non basta», dicono il direttore e il presidente della Confcommercio Celsio Cioni e Roberto Donatelli per i quali«occorre da subito una mobilitazione ed un intervento di tutti i parlamentari abruzzesi che, unitariamente all'azione della Regione, richiedano al Governo Monti l'attivazione di un tavolo nazionale che, da subito, dia i segnali giusti ai vertici della Burgo Group. Prima che sia troppo tardi. Altrimenti, ancora una volta dovremo assistere a rituali mediatici ed istituzionali che non producono risultati ed evidenziano l'impotenza della politica sull'economia. La vicenda Burgo, insomma - afferma la Confcommercio - deve diventare necessariamente emblematica per dare un segno nuovo e diverso rispetto al passato che ha visto nel comprensorio della nostra provincia un rosario infinito di chiusure, licenziamenti a migliaia, che stanno riportando la Marsica, la Provincia dell'Aquila e l'Abruzzo a livelli di sottosviluppo da cui la nostra regione si era affrancata nei passati decenni. Insomma, il nostro deciso invito per evitare un altro colpo ferale alla economia marsicana ed abruzzese è rivolto ai rappresentanti autorevoli del Parlamento ai quali diciamo che su questa vicenda 'Nessun dorma'.

L'intervento di Fabrizio Di Stefano (Pdl)

No alla chiusura dello stabilimento Burgo di Avezzano. E' stato ribadito questa mattina in un incontro ufficiale al quale ho partecipato con il presidente della Regione Chiodi, l'assessore Di Paolo, le categorie sindacali ed i legali rappresentanti dell'azienda. "La dismissione dell'impianto getterebbe in mezzo ad una strada centinaia di lavoratori, innescando una gravissima crisi per le relative famiglie. Senza considerare l'indotto che uno stabilimento così importante produce per l'economia locale. Anche per queste ragioni, insieme al senatore Piccone, ho intenzione di farmi promotore di un'iniziativa che coinvolga il ministero dello Sviluppo Economico. E' necessario che sia il governo stesso ad individuare giuste soluzioni che evitino la fine di un'azienda storica ed importante per la Regione Abruzzo. Non possiamo permetterci di perdere un patrimonio della nostra regione". Lo ha dichiarato il senatore del Pdl Fabrizio Di Stefano.

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