''L'Abruzzo e' stata la prima regione italiana ad approvare una legge per la produzione e la erogazione di farmaci a base cannabinoide, ma manca la legge per le linee guida applicative. Quindi invito D'Alfonso e Paolucci a togliere l'Abruzzo da questo ruolo inadempiente e colmare il ritardo''. Lo dice l'ex consigliere regionale Prc Maurizio Acerbo. Per Acerbo ''in questi mesi molte regioni hanno copiato il nostro testo e ora persino il Governo sta seguendo le indicazioni che erano state date, cioe' far coltivare la cannabis dallo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Quindi visto che la legge attuativa in Abruzzo era prevista entro maggio, ma ci sono state le elezioni, invito D'Alfonso a rispettare le indicazioni della legge''.
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"Se confermata, la notizia del via libera alla produzione di cannabis per uso terapeutico nello Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze e' davvero un'ottima notizia: era ora! Finalmente si porrebbe fine a un vergognoso e schizofrenico atteggiamento che ha impedito a migliaia di malati di usufruire di farmaci a base di cannabinoidi. Se ne gioverebbero non solo i pazienti ma anche le Asl che potrebbero erogare, almeno nelle Regioni che hanno legiferato in tal senso, farmaci tanto efficaci quanto economici". Lo sostengono in una nota congiunta Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, e Maurizio Acerbo, ex-consigliere regionale Prc inAbruzzo, autore di una legge regionale sulla cannabis. "Di fronte alla latitanza di governo e parlamento - aggiungono - Rifondazione Comunista, insieme ai radicali, ha promosso in tutte le Regioni l'approvazione di leggi che garantiscono l'erogazione dei farmaci a base di cannabinoidi da parte del servizio sanitario. Il principale ostacolo all'attuazione su larga scala e' proprio l'assurda mancata produzione sul territorio nazionale e la necessita' di importarli dall'estero. Il proibizionismo - spiegano - ha fallito sotto tutti i punti di vista e l'uso terapeutico della cannabis e' ormai una realta' riconosciuta ovunque, solo un approccio ideologico alla materia ci ha impedito di arrivare prima a provvedimenti come quello annunciato oggi. Ha vinto il buon senso, si continui ora il percorso avviato e si dia realmente la possibilita' ai malati di curarsi con la cannabis"
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