«Chiodi e la sua giunta chiudono l'anno con il solito pasticcio, un disavanzo di 450 milioni, che pone serie ipoteche anche sulla programmazione futura e disegna scenari drammatici per l'economia di questa regione». Lo afferma il Consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, che interviene sul bilancio 2014, attualmente in discussione in Consiglio regionale. «Il Bilancio approdato in aula rispecchia l'assenza di una seria programmazione: in 5 anni il governo regionale non è riuscito ad approvare la Legge urbanistica, la Legge sull'edilizia, il Piano paesistico, il Piano cave, il Piano di tutela delle acque. La sanità continua ad essere commissariata e gli sbandierati pareggi sono solo il frutto di tagli ragionieristici a scapito della qualità dei servizi. Sulle infrastrutture, a cominciare dal porto di Ortona, nessun provvedimento significativo. Stessa cosa dicasi per le politiche del lavoro, i parchi, i temi ambientali. Non si è presa alcuna iniziativa utile a razionalizzare le spese, circa 2 milioni e mezzo di euro, relative agli affitti per gli uffici regionali. Il nostro obiettivo è stato solo uno: preoccuparci di aumentare le entrate, per cui rivendichiamo con orgoglio che l'unica voce in entrata nella Finanziaria 2014 è quella relativa ai proventi derivanti dall'aumento dei canoni idrici. Una battaglia che ha permesso alle casse della Regione di incamerare 7 milioni di euro. Abbiamo scelto di non partecipare alla battaglia ostruzionistica, decidendo di presentare emendamenti costruttivi: l'aumento dal 10 al 30% della quota regionale dell'imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo; la proposta di istituire una commissione per attivare misure di contrasto all'evasione e all'elusione dei tributi regionali e locali in materia contributiva; la rettifica le somme iscritte nella parte delle entrate del Bilancio relative al demanio idrico, per un aumento di circa 850.000 euro; infine, un contributo per il funzionamento della Mostra dell'artigianato artistico abruzzese, una delle realtà più importanti della nostra regione, riconosciuta a livello nazionale. Chiudiamo il nostro personale bilancio 2013 - conclude Caramanico - con la certezza di aver sempre agito con senso di responsabilità per assicurare nuove risorse alla Regione, facendo pagare chi usa i beni comuni delle nostre comunità e non certo mettendo le mani nelle tasche dei cittadini».
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