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Pubblicato il 28/02/2014 17:05

Casini: nel futuro vedo l'organizzazione dei moderati italiani

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"Abbiamo due strade: o fare il sindacato dei piccoli partiti contro l'Italicum o accettare le trasformazioni che l'Italicum portera' nella politica italiana. Io ho scelto questa seconda strada". Lo ha dichiarato il leader dell Udc, Pier Ferdinando Casini, a proposito della legge elettorale il cui testo approdera' martedi' prossimo alla Camera. "Credo che accanto alla forza del socialismo europeo ci debba essere una forza del popolassimo europeo - ha spiegato - vedo nel nostro futuro l'organizzazione dei moderati italiani nel partito popolare europeo, come Renzi sta facendo giustamente dall'altra parte unificando tutti nel socialismo europeo: due grandi famiglie che non sono nemiche e che possono anche collaborare in alcuni casi come succede in Germania. Anche noi dobbiamo fare la stessa cosa", ha concluso. Casini e' intervenuto nel teatro Fenaroli di Lanciano per partecipare a un convegno dedicato a Carzo Azeglio Ciampi rivolto agli studenti delle scuole superiori.

"Io penso che bisogna aiutare i giovani e in particolare il presidente del Consiglio: bisogna evitare di creargli solo ostacoli, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione". Lo ha detto il leader dell Udc Pier Ferdinando Casini rispondendo ai cronisti sul neonato governo del segretario del Pd, Matteo Renzi. "E' inutile far prevalere sentimenti di gelosia o di insofferenza verso Renzi: oggi ha la sua chance, ed e' una chance che ha anche il Paese. Se fallisce Renzi perde anche l Italia - ha sottolineato Casini - per cui penso che chi coltiva il patriottismo nazionale deve aiutare Renzi, evitando di creargli solo ostacoli". Casini e' intervenuto a Lanciano per un convegno dedicato alla figura del presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. "E' un ricordo importante del nostro tragitto nazionale e di un grande presidente che ha saputo ridarci l'orgoglio dell' italianita', un punto secondo me fondamentale - ha spiegato il presidente della Commissione Affari Esteri del Senato - un Paese che non e' patria e che non coltiva il patriottismo istituzionale non e' un Paese che potra' avere un grande futuro". 

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