Corso Vittorio Emanuele è rimasto bloccato, a Pescara, per la manifestazione di protesta promossa dalla Cgil e dallo Spi Cgil insieme a diverse associazioni contro i tagli al sociale. Un corteo composto da centinaia di persone con striscioni e bandiere si e' mosso nonostante la pioggia da Piazza Italia per sfilare nel centro cittadino e raggiungere la sede della Regione Abruzzo in viale Bovio.
"Diciamo basta ai soprusi della politica", spiegano i promotori che hanno sistemato all'inizio del corteo alcuni disabili dell'Associazione carrozzine determinate, tra le vittime di una politica sociale che non funziona, insieme agli anziani. A chi amministra la Regione Abruzzo. Per manifestare la propria indignazione hanno portato in piazza musica, cori e fischietti. "La nostra dignita' e' offesa ogni giorno - hanno spiegato. L'Italia destina meno fondi a questo settore della Romania, i Comuni non ricevono fondi dalla Regione".
'Non c'e' nessuno pur sapendo che si doveva affrontare una questione importantissima - ha affermato il segretario della Cgil Pescara, Paolo Castellucci -. Noi questo non lo accettiamo perche' questa manifestazione deve avere una risposta e quindi chiederemo formalmente un incontro. L'iniziativa odierna non e' la fine di un percorso, ma soltanto l'inizio'.
I manifestanti, in particolare, hanno protestato contro il debito di 25 milioni di euro che la Regione Abruzzo ha accumulato, tra il 2010, 2011 e 2012, nei confronti degli ambiti sociali. 'Soldi - hanno detto - che i Comuni hanno gia' speso e questa situazione sta bloccando completamente i servizi'.
'In uno Stato civile e democratico - ha sottolineato il presidente dell'associazione Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante - la cosa fondamentale e' prestare attenzione alle categorie con problemi. Non c'e' cosa peggiore di una malattia che entra in una famiglia e la distrugge. Davanti a queste cose non si puo' non dare una risposta. Chiediamo che questa protesta finisca in Consiglio regionale, perche' non puo' concludersi qui'.
Parlando di una situazione 'drammatica', il segretario dello Spi Cgil, Giovanna Zippilli, ha affermato che 'i Governi, prima quello Berlusconi e poi quello Monti, hanno tagliato il sociale' ed ha auspicato che 'il nuovo Esecutivo possa promuovere il cambiamento di rotta di cui c'e' bisogno'. Il segretario provinciale del Prc, Corrado Di Sante, ha definito 'indegno' il fatto che 'a pagare la crisi siano i disabili, i malati e i pensionati, mentre i governi nazionali salvano le banche'.
La risposta dell'assessore Paolo Gatti: no alle strumentalizzazioni
L'assessore regionale alle Politiche sociali, Paolo Gatti, intervenendo sulla manifestazione odierna contro i tagli al sociale, afferma di avere avvertito i promotori dell'iniziativa della sua assenza dovuta ad impegni istituzionali e si dice pronto ad un incontro da concordare insieme, sottolineando comunque che all'origine di una 'situazione sicuramente difficile' ci sono politiche nazionali e non regionali.
'I tagli ammontano al 93% - sottolinea Gatti - ma sono solo statali. E' successo nel 2012 con il Governo Monti, quando abbiamo anche fatto una battaglia, purtroppo perdendola, con tutte le altre Regioni. Il debito che la Regione Abruzzo ha, inferiore ai 25 milioni di euro di cui si e' parlato, deriva dai tagli statali e noi, come e' noto a tutti, siamo gia' intervenuti erogando otto milioni di euro aggiuntivi. Siamo al lavoro per trovare altre risorse, per colmare i vuoi creati dallo Stato'.
L'assessore invita inoltre ad 'evitare di strumentalizzare' un argomento piuttosto serio.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: