'Un provvedimento insufficiente e contraddittorio per dare risposte al settore dell'edilizia, un comparto primario e vitale in profonda difficolta' per l'intera filiera produttiva ed economica': cosi', in una nota, Confindustria Abruzzo giudica la Legge sull'edilizia adottata recentemente dal Consiglio regionale. Il parere arriva, al termine di una riunione con Ance Abruzzo (associazione nazionale costruttori), dal presidente regionale di Confindustria, Mauro Angelucci, il quale chiede al Consiglio di 'riesaminare attentamente il testo per eliminare le incongruenze e renderlo tale da poter stimolare, come accaduto in altre regioni, la domanda di interventi edilizi da parte dei privati'.
Proprio a NotiziedAbruzzo.it il senatore Fabrizio Di Stefano, al termine del vertice di maggioranza, ha annunciato dei cambiamenti alla legge sull'edilizia per eliminare eventuali intoppi burocratici.
'Il settore costruzioni, con l'indotto, rappresenta piu' del 20% del Pil regionale - osserva Angelucci - e garantisce occupazione stabile e diffusa sul territorio, alimentando anche numerose aziende di manufatti, componenti e di servizi e vendita di materiali da costruzione. La crisi ha colpito fortemente anche la nostra regione, con una perdita negli ultimi anni di circa 10mila addetti diretti e altrettanti nell'indotto, con previsioni fortemente negative anche per i prossimi mesi'.
'Con il crollo degli appalti pubblici, stimato al 60%, e delle nuove costruzioni, residenziali e non - prosegue il presidente di Confindustria Abruzzo -, forte era l'aspettativa per un provvedimento volto a stimolare la domanda di ristrutturazione e riqualificazione edilizia da parte dei cittadini. La legge di attuazione dal Consiglio regionale, con il suo testo contradditorio, incoerente, a volte illegittimo, e di difficile interpretazione - dichiara ancora Angelucci -, non ha la capacita' di stimolare, da parte dei privati, interventi di ristrutturazione e riqualificazione edilizia, con danno per la qualita' delle citta' e per l'economia'.
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