"In queste ore in troppi parlano a vanvera. Il presidente Chiodi poteva limitarsi a comunicare che il problema dell'acqua di rubinetto era stato risolto nel 2007 senza lanciarsi in dichiarazioni avventate da campagna elettorale". Cosi' inizia una nota del consigliere regionale del Prc-SE Maurizio Acerbo. "Chiodi - scrive l'esponente di opposizione - ovviamente non ha alcuna responsabilita' sulla questione dell'erogazione di acqua contaminata - precisa Acerbo - anche perche' il problema lo risolvemmo noi nel 2007 costringendo con la nostra campagna a intervenire il commissario Goio dopo settimane di polemiche pubbliche con i vertici di Aca e Ato che negavano l'evidenza. E' evidente che Chiodi non ha nemmeno letto il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanita' perche' altrimenti non minimizzerebbe i rischi per la salute derivanti dall'inquinamento chimico e, soprattutto, imparerebbe che e' preciso obbligo delle istituzioni informare 'tempestivamente e adeguatamente' la cittadinanza 'dei rischi cui e' potenzialmente esposta' (quello che facemmo noi nel 2007 sostituendoci a istituzioni colpevoli o latitanti). Altrettanto ridicole - prosegue la nota - le affermazioni di parlamentari Pd che presentano tardive interrogazioni al ministro Lorenzin per 'evitare inutili atti di terrorismo psicologico nelle popolazioni' e che vogliono 'conoscere i contenuti veri dell'indagine dell'Istituto superiore di sanita'' quando basta andare in rete per scaricare e leggere il rapporto. La superficialita' e l'improvvisazione del ceto politico - conclude Acerbo - e' allarmante alemno quanto l'emergenza ambientale e occupazionale".
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