Election day particolarmente ricco in Abruzzo. Nella consultazione di fine maggio per le europee si rinnovera', infatti, l'amministrazione regionale, ma si votera' anche per il sindaco di Pescara e Teramo. E, se quello dell'Aquila, Massimo Cialente, dovesse confermare le sue dimissioni, alle urne anche al capoluogo di regione. Per la Regione i candidati piu' accreditati sono Gianni Chiodi, presidente uscente che ha gia' ricevuto il benestare di tutto il centrodestra, e Luciano D'Alfonso, ex sindaco di Pescara ed uomo forte del centrosinistra abruzzese. Al Comune di Teramo, il Primo cittadino uscente, Maurizio Brucchi, si propone per un bis; al Municipio di Pescara, l'uscente sindaco Luigi Albore Mascia dovra' affrontare in primis la concorrenza tutta in famiglia del presidente della Provincia, Guerino Testa. Molto piu' complicata la situazione dell'Aquila che arriverebbe al voto dopo un evento traumatico come un'inchiesta giudiziaria che ha decapitato, direttamente o indirettamente, i poteri apicali. Cialente stavolta non tornera' indietro, assicura il suo entourage. Ieri si e' tenuta una riunione di maggioranza. Non era assolutamente all'ordine del giorno la scelta di un candidato sindaco e nessuna forza politica ne ha parlato, riferisce una nota. Ma sotto sotto si sta gia' vagliando la disponibilita' di Giovanni Lolli (ex parlamentare) e della senatrice Stefania Pezzopane. Si sa pero' che e' un impegno fatto piu' di oneri che di onori, un problema enorme la ricostruzione della citta' con risorse sempre piu' limitate e con in atto tante incomprensioni col Governo nazionale. Tutti gli intervenuti al vertice hanno ribadito la solidarieta', umana e politica, a Massimo Cialente, nella consapevolezza che ''vada difesa con orgoglio la sua onorabilita' e l'onorabilita' di tutto il centrosinistra''. I gruppi consiliari di maggioranza hanno chiesto al presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, di convocare, al piu' presto, una seduta per sollecitare un incontro al Governo affinche' ''si chiarisca il senso delle recenti dichiarazioni del ministro Trigilia e si ottengano precisi impegni sui prossimi finanziamenti per la ricostruzione''. Prevista altresi' nei prossimi giorni un'assemblea pubblica per stabilire insieme ai cittadini il cammino piu' utile al futuro dell'Aquila.
Sebbene Massimo Cialente si sia detto irremovibile e sebbene la situazione sia oggettivamente molto complessa. Stavolta, infatti, si e' sentito ''tradito'' da persone che hanno dimostrato di non meritare la sua fiducia; ''offeso'' da campagne mediatiche denigratorie che hanno collegato il suo nome ed il suo ruolo a favoritismi familiari; ''pubblicamente delegittimato'' dal ministro Carlo Trigilia e dallo stesso Premier ''perche' non poteva decidere da solo''. Cialente ha ricevuto una mole di telefonate di solidarieta'. Lo hanno chiamato, tra gli altri, proprio il presidente del Consiglio, Enrico Letta; suo zio Gianni Letta; il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani; il sindaco di Bari, Michele Emiliano; l'ex ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, ''inviato'' del governo Monti per le aree terremotate (molto apprezzato da Cialente); il sottosegretario abruzzese Giovanni Legnini e l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso. Legnini ha invitato il Sindaco dell'Aquila a ''ripensarci'' ma ha ribadito, comunque, la vicinanza e l'impegno del governo Letta per la ricostruzione del capoluogo e dei territori del cratere. Stessa conferma e' giunta da un altro sottosegretario, Filippo Patroni Griffi. Prima di ufficializzare le sue dimissioni, ieri, Cialente ha nominato Betty Leone, assessore alla Cultura ed al Sociale, vicesindaco al posto di Roberto Riga. Nella nota con la quale si e' congedato ha rivolto un pensiero agli aquilani che lo hanno sostenuto: ''A loro voglio dire che in questo cammino congiunto e drammatico, per le note vicende del sisma, ho svolto il mio incarico solo ed esclusivamente per servire la citta' e la sua gente, e tale scelta ha rappresentato sempre la via maestra del mio cammino istituzionale e amministrativo; le dimissioni sono l'ultimo atto amministrativo di fedelta' all'impegno assunto'
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