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Pubblicato il 04/03/2014 22:10

Elettrodotto, comitato chiede un referendum

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Valloreja: la Regione Marche ha detto 'no'

Il comitato "Nessuno tocchi il nostro futuro", attraverso il suo presidente Lorenzo Valloreja, e' tornato ad occuparsi dell'elettrodotto di Terna che da Tivat (Montenegro) arrivera' in Italia, attraversando anche l'Abruzzo. Il comitato, dal 2009 contrario all'opera, chiede il pieno coinvolgimento dei cittadini, cosi' come accaduto in altre regioni anche per opere simili. "Appena avremo i nomi dei candidati presidenti della Regione Abruzzo, chiederemo loro un impegno ufficiale per il coinvolgimento dei cittadini dei comuni interessati dal'opera, attraverso un referendum consultivo da tenersi a sei mesi dall'elezione per sapere cosa pensano gli abruzzesi dell'Interconnessione ad Alta Tensione Tivat-Pescara-Cepagatti, della Sopraelevata Cepagatti -Gissi -Foggia, perche' crediamo che la tutela della salute dei cittadini debba essere sempre al primo posto. La Regione Marche - ha detto Valloreja - proprio lo scorso 24 febbraio, con una delibera di Giunta ha bocciato il passaggio della linea di direttrice nord Teramo-Fano, motivandola con le mutate condizioni ambientali del territorio. La Regione Abruzzo avrebbe potuto fare lo stesso, e comunque consultare i cittadini, e invece e' stata latitante. Per questo chiediamo al nuovo presidente della Regione un impegno forte per la tutela dei suoi cittadini". Come ha spiegato Valloreia in conferenza stampa l'opera prevede l'interramento sotto il mare Adriatico del cavo elettrico da Tivat a Pescara e poi la sopraelevazione dalla centrale di Cepagatti fino alla Puglia, con il passaggio della corrente da continua ad alternata. La diramazione nord Teramo-Fano, dopo il no della Regione Marche e' invece sospesa. Valloreia ha anche aggiunto che scrivera' una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi per interessarlo del problema "perche' se proprio quest'opera si dovra' fare per interesse nazionale, chiediamo che i proprietari dei terreni asserviti dal transito dell'elettrodotto, ricevano un ristoro economico congruo al reale valore commerciale del terreno, insieme al risarcimento danni per i mancati introiti commerciali. Ad oggi - ha concluso Valloreja - i comuni di Pescara e Capagatti hanno ricevuto cinque e sette milioni di euro, ma i privati neanche un soldo". Attilio Falci del comitato "No triv" ha detto che "registriamo il silenzio della Regione rispetto a problematiche ambientali di primissimo piano. Nel Veneto, per l'elettrodotto "Dolo Camin" , dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato si e' provveduto alla tutela dell'ambiente lungo la Riviera del Brenta, per cui crediamo possibile anche la stessa cosa in alcune zone dell'Abruzzo".

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