'Io sono a disposizione del partito e mi sembra che non ci sia nessuna controindicazione. C'e' stata solo una bagarre, la vicenda giudiziaria, che certamente ha potuto indebolirci per i tempi con cui e' arrivata, ma la sostanza e i risultati contano pure''. Lo afferma il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, a margine di una conferenza stampa, a proposito della sua candidatura alle regionali. Rispondendo a chi interpreta il silenzio romano come un segnale negativo, Chiodi afferma che ''a Roma c'e' una sola persona che conta per quanto riguarda il nostro partito ed e' Silvio Berlusconi. C'e' un lancio di agenzia di qualche mese fa'', dice il governatore, riferendosi probabilmente alla nota in cui, a dicembre, il presidente di Forza Italia affermava che il candidato per l'Abruzzo e' il presidente uscente e si soffermava sulla sua gestione ''accorta e lungimirante'', grazie a cui ''l'Abruzzo e' diventato una Regione forte''. In ogni caso, secondo Chiodi e' ancora presto per parlare di candidature e di campagna elettorale: ''sarebbe molto grave - dice - se io cominciassi ad occuparmi di campagna elettorale piuttosto che dei problemi dell'Abruzzo. Io sono il presidente dell'Abruzzo e degli abruzzesi e lo resto fino a quando ufficialmente non si aprira' la campagna. Devo lavorare solo nell'interesse dei cittadini''. ''Poi saranno gli abruzzesi a scegliere - aggiunge il presidente -. Io lo dico sempre: c'e' una classe dirigente che ha vissuto momenti difficilissimi, ha risanato l'Abruzzo, liberato risorse per il futuro e reso la regione ricca e c'e' una classe dirigente che quando ha governato ha saccheggiata la regione. I personaggi saranno sempre gli stessi - conclude Chiodi -, quelli di allora e quelli di oggi''.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: