"I numeri sugli sfratti nel 2012, pubblicati dal Ministero dell'Interno fotografano un'emergenza abitativa che la politica dei partiti governativi semplicemente ignora". A dirlo, con una nota, sono Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC e Walter Rapattoni, responsabile regionale SUNIA
"Nel 2012 le sentenze di sfratto emesse in Abruzzo sono 788 - si legge nel comunicato - con un aumento rispetto al 2011 del 26,8%. Balza agli occhi che è irrisorio il numero degli sfratti per necessità del locatore o finita locazione. La stragrande maggioranza sono per morosità (714 su 788). Gli sfratti eseguiti con forza pubblica sono stati 825 con un aumento del 42,73% rispetto all'anno precedente (solo a Pescara 579), ben 1771 le richieste di esecuzione all'Ufficiale giudiziario con un incremento del 5,92%.Si tratta di dati terribili, una tragedia che si consuma nel disinteresse delle autorità. Facciamo notare che se a livello nazionale si registra un dato in leggera controtendenza con la diminuzione delle esecuzioni con la forza pubblica (-3,3%) in Abruzzo c'è un autentico boom (+42,73%). Un dato davvero inquietante da approfondire".
"Facciamo presente che ancora non sono pienamente realizzate le conseguenze devastanti dell'azzeramento del finanziamento del fondo sociale per gli affitti, che getta a livello nazionale almeno ulteriori 300.000 nuclei a rischio morosità", si legge nella nota.
Secondo Acerbo e Rapattoni "Di fronte a questa emergenza sarebbe un primo atto procedere alla rapida approvazione della legge regionale presentata da Rifondazione Comunista nel 2012: "Misure urgenti per la riduzione del disagio abitativo. Istituzione commissioni territoriali per la graduazione degli sfratti", elaborata su sollecitazione e con la collaborazione dell'Unione Inquilini". Un provvedimento analogo è stato nel frattempo approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale della Toscana. La legge riguarda gli sfratti esecutivi e si pone l'obiettivo di una loro maggiore sostenibilità sociale favorendo il passaggio da casa a casa per chi ne è colpito. Gli strumenti messi in campo dalla legge sono commissioni territoriali attivabili da parte dei Comuni".
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