Un momento dedicato alla cultura e all'approfondimento sulla lotta ai tumori, questo l'obiettivo del Convegno "Salute e prevenzione: nuove frontiere per l'extravergine", che si è svolto questa mattina al Teatro Marrucino di Chieti. L'appuntamento è stato promosso dalla Fondazione Campagna Amica di Coldiretti e dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), in collaborazione con Unaprol e con il patrocinio del Comune di Chieti. E' intervenuto, tra gli altri, l'assessore alle Politiche agricole Mauro Febbo. Al centro degli interventi il tema della prevenzione contro i tumori. Recenti studi epidemiologici attestano infatti le proprietà salutistiche dell'olio extra vergine che, se correttamente impiegato in una dieta equilibrata, aiuta a vivere meglio.
Febbo, intervenuto anche in qualità di presidente degli Assessori all'Agricoltura delle Regioni del Meridione, ha sottolineato la valenza di questa iniziativa che "ha posto in evidenza come la sana alimentazione rappresenti un elemento fondamentale per la prevenzione dei tumori, nell'ambito della dieta mediterranea, di recente riconosciuta dall'Unesco come patrimonio immateriale Culturale dell' Umanità, in cui l'Olio extra vergine è componente principale".
"L'Abruzzo - ha poi aggiunto - è quinta Regione in Italia per la produzione di Olio Extra Vergine d'Oliva in termini quantitativi ma molto di più in termini qualitativi, con le sue molteplici varietà di olive. L'olio abruzzese, poi, coniuga piccolo e bello, un ritorno al territorio e al consumo di cibi sani". Infatti, una delle caratteristiche principali della nostra agricoltura è rappresentata dalla discontinuità.
"Sta qui la nostra diversità e la nostra peculiarità - ha proseguito Febbo - quella che tutti vorrebbero imitare, che molti hanno contraffatto e che nessuno è riuscito a clonare. In Italia, più degli altri Paesi produttori di olio extra vergine di oliva, abbiamo una marcia in più ed è quella che ci fornisce la Storia. La nostra leva di differenziazione è la difesa delle nostre origini. Questa è l'arma vincente che tutti vogliono copiarci ma che noi dobbiamo difendere senza fare sconti sul tema dell'origine obbligatoria, come la Legge n.9/2013 meglio conosciuta come Salva Made in Italy. Quello che è successo ultimamente sull'olio extra vergine di oliva è emblematico e sintomatico di un sistema che vuole difendere a tutti i costi l'origine del prodotto simbolo del made in Italy. Un Paese come l'Italia che può contare su produzioni di pregio derivate da mix varietali inimitabili, un patrimonio unico di oli extra vergini DOP, una presenza capillare sui mercati mondiali, una invidiata conoscenza delle dinamiche di consumo e la disponibilità di competenze e tecnologie industriali esportate ovunque, deve difendere ed estendere le scelte coraggiose".
"Dobbiamo continuare sulla strada della difesa dei nostri caratteri distintivi. E questo lo facciamo - conclude Febbo - difendendo i prodotti che fondano le proprie radici e la propria forza economica nell'identità territoriale. In questo modo potremo trasformare in opportunità economica il carattere continuamente discontinuo del nostro territorio che in Italia ha un suo baricentro non solo geografico nel Mediterraneo ma è anche punto di riferimento per tutti gli operatori turistici che sempre più potrebbero diventare tour operator di gusti e sapori unici e irripetibili".
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