''C'e' un'indagine della procura volta ad accertare come mai siano state rese pubbliche delle intercettazioni relative ad indagini riservate''. Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, in occasione del consiglio comunale convocato anche per spiegare le ragioni delle sue dimissioni e del successivo ritiro.
'Stanno girando 5-6mila intercettazioni che la Procura ha acquisito nell'ambito delle varie indagini post-sisma - ha sottolineato Cialente - E' giusto chiedere di preservare il nostro territorio dall'arrivo del malaffare e della criminalita' organizzata, ma queste cose non si fanno mettendo dei poliziotti all'ingresso della citta' con la paletta. Si fanno predisponendo delle operazioni mirate''. ''Se dovesse essere accertato che qualcuno all'interno della Procura o della polizia ha tirato fuori delle intercettazioni che non potevano essere divulgate - ha detto poi Cialente - questa sarebbe una grave mancanza nei confronti della citta'. Chi sta facendo uscire notizie, o chi magari passa alcune informazioni non e' molto diverso da diceva 'che c... il terremoto'''. Il riferimento e' all'intercettazione riguardante l'ex assessore Ermanno Lisi. Il sindaco ha annunciato inoltre possibili azioni legali contro ''tutti quei media che hanno fatto attacchi alla nostra citta', come quello del Sole24ore, sia per i contenuti dell' articolo, infamanti rispetto a una citta' che non lo merita e che viene tacciata di essere mafiosa, sia per le accuse rivolte al magistrato che e' stato protagonista delle principali inchieste sul terremoto, in particolare quella sulla Commissione Grandi Rischi. Mi auguro che questi articoli non siano pretesti per dire al resto d'Italia che la ricostruzione dell'Aquila non ha bisogno di fondi''.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: