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Pubblicato il 02/02/2013 09:09

Giuliante e Cialente replicano a Gabrielli sull'allerta in Garfagnana

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L'allerta in alcuni comuni toscani ha riacceso ancora una volta i riflettori sulla condanna a sei anni che la commissione Grandi Rischi ha inflitto in primo grado ai sette componenti della commissione con l'accusa di aver rassicurato gli aquilani, inducendoli a rimanere in casa, e sottovalutando il rischio sismico, al termine della riunione svolta all'Aquila il 31 marzo del 2009, a cinque giorni dal tragico sisma. Secondo il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, cio' che e' accaduto in Garfagnana, infatti, e' anche il 'frutto avvelenato della sentenza dell'Aquila'. A Gabrielli risponde l'assessore alla Protezione civile della Regione Abruzzo, Gianfranco Giuliante: 'Dovendo e potendo scegliere, e' sempre preferibile - afferma - un'azione di allarme in eccesso, che al massimo puo' provocare disagio, a un profilo non allarmistico che in qualche circostanza ha provocato morti'.

'Quando un sindaco, prima autorita' di protezione civile, afferma che il proprio operato e' un atto dovuto a tutela dei cittadini, tale giudizio non puo' ne' deve essere messo in discussione', aggiunte Giuliante, sottolineando che 'si e' anche chiarito a sufficienza che la cosiddetta sentenza dell' Aquila non voleva ne' poteva essere un giudizio sulla scienza'.

'Quando un sindaco, prima autorita' di protezione civile, afferma che il proprio operato e' un atto dovuto a tutela dei cittadini, tale giudizio non puo' ne' deve essere messo in discussione'. Lo afferma l'assessore alla Protezione civile della Regione Abruzzo, Gianfranco Giuliante, commentando le parole del capo dipartimento Franco Gabrielli successive agli allarmi sisma diffusi in Garfagnana.

'Si e' anche chiarito a sufficienza che la cosiddetta sentenza dell'Aquila non voleva ne' poteva essere un giudizio sulla scienza', dice Giuliante, rispondendo a Gabrielli che ha parlato di 'frutto avvelenato'.

'Se io avessi saputo del rischio di un sisma la notte del tragico terremoto, quando provai a chiamare la protezione civile regionale, avrei fatto la stessa cosa dei sindaci della Toscana'. Cosi' reagisce il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, commentando quanto accaduto in Garfagnana dove la popolazione e' stata invitata a uscire dalle case.

La questione principale, pero', al di la' degli avvisi, 'che vanno bene', per il sindaco del capoluogo abruzzese distrutto dal sisma del 6 aprile del 2009 in cui sono morte 309 persone, e' quella 'della messa in sicurezza dell'intero Paese'. Il problema, afferma Cialente, e' che 'per una notte, per quattro, per cinque notti si puo' fare, poi c'e' la vita di una citta' che continua e parlo di scuole, ospedali, uffici e quindi, in Italia, rimane un grande tema: c'e' bisogno di una grande operazione per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici'.

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