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Pubblicato il 27/08/2012 17:05

Il Cal pronto a discutere del taglio delle province

aquila, pescara, abruzzo, chieti, teramo

Tante le proposte sul tavolo dopo il decreto della spending review. Pescara punta alla doppia provincia

E' convocata per domani alle 10.30, presso la sala Silone di Palazzo dell'Emiciclo, all'Aquila, la riunione del Consiglio delle Autonomie locali, per discutere dei seguenti punti all'ordine del giorno: report del presidente sulla riunione del coordinamento nazionale del Cal che si e' svolta lo scorso 7 agosto; esame e discussione delle ipotesi di riordino delle Province abruzzesi.

Le prossime riunioni del Cal sono in programma nei giorni 7, 14 e 21 settembre.

Per quanto riguarda Pescara, il presidente Guerino Testa porterà la proposta del senatore Andrea Pastore, quella cioè di costituire la Provincia Adriatico-Appenninica, con l’accorpamento delle attuali Province di Pescara, Chieti e Teramo, mantenendo in piedi la Provincia dell’Aquila. Sabato il tema è stato al centro di un incontro con i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune, dell’Unione degli industriali, della Camera di Commercio e di diverse associazioni di categoria e questa è stata la linea prevalente, anche se c'è stato chi ha solleciato  l'accorpamento di Pescara e Chieti.

La posizione di Alfredo Castiglione

 Il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, interviene sull'ipotesi di accorpamento delle Province abruzzesi. "L'idea di individuare una zona appenninica ed una adriatica, anche se in prima battuta può essere condivisibile, potrebbe celare un disequilibrio territoriale con una provincia di serie A ed una di serie B, tra province dunque che producono ricchezza di diversa entità. Qualsiasi riassetto territoriale delle due realtà abruzzesi deve avvenire con la necessità di mettere in condizioni le nostre imprese, le nostre famiglie e i nostri giovani di poter accedere agli stessi servizi ed alle stesse opportunità di sviluppo sull'intero territorio regionale e agli stessi costi. Le occasioni di sviluppo devono poter essere accessibili a tutto il territorio regionale. Se l'attuale Governo regionale ha individuato, con un percorso già avviato, quattro aree di crisi, la riorganizzazione non può disaggregare le aree di riferimento e mettere in difficoltà il reperimento dei fondi necessari al loro superamento". 

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