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Pubblicato il 04/12/2013 23:11

Il Patto di stabilità blocca le casse dei Comuni

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La mappa dei fondi nelle varie Amministrazioni

 Mentre si contano i danni delle alluvioni e delle esondazioni dei giorni scorsi in Abruzzo, si chiede lo stato d'emergenza e l'intervento della Protezione Civile, si scopre che ci sono centinaia di milioni di euro gia' pronti e potenzialmente disponibili per lavori immediati da svolgere a tutela dell'ambiente, senza chiedere niente ne' al contribuente ne' al Governo. Nei comuni abruzzesi, come in tutti i comuni d'Italia, il Patto di Stabilita' 'congela' risorse preziose che non sono spendibili per i vincoli imposti ai bilanci degli enti locali. Un semplice sondaggio a campione su 20 comuni abruzzesi su 305 ha portato ad una somma di circa 65 mln: si va dai 20 mila euro di Torricella Peligna, ai 14 mln di Teramo, passando per gli 8 di Spoltore e Citta' S.Angelo, 5 a Montesilvano, i 4 di Ortona e Chieti, 3,5 a S.Giovanni Teatino, 2 ad alba Adriatica, 700 mila euro a Sulmona o i 600 mila a Celano, senza dimenticare i 230 mila di Tollo o 150 mila di Orsogna. Le cifre sono state fornite o dai sindaci o dai dirigenti comunali. L'ipotesi piu' accreditata e' che in Abruzzo siano fermi almeno il doppio di quei 65 mln. A parte Francavilla al Mare che ha problemi di bilancio, e in modo assolutamente bipartisan, la lamentela nei confronti del Patto di Stabilita' e' totale: ''E' un vincolo che danneggia tutti, e' un disastro'', ammette il primo cittadino di Avezzano Gianni Di Pangrazio. ''Il Governo non ha mai capito il valore della micro economia locale: senza appalti, non si lavora'', spiega il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi. ''E' una sciocchezza inaudita tenere i soldi fermi in cassa'', rincara la dose Luciano Monticelli di Pineto. Se con una bacchetta magica fossero sbloccati i fondi ''avrei evitato di vendere terreni e farmacia comunale'', racconta Luciano Marinucci di S.Giovanni Teatino. Ma in una regione a forte vocazione turistica sono soprattutto i comuni 'turistici' a sentire il peso del vincolo ''e sono quasi tutti comuni virtuosi anche grazie all'Imu sulle seconde case - dice il primo cittadino di Tagliacozzo Maurizio Di Marco - noi potremmo investire per la tutela del territorio. Il bilancio? Non lo facciamo piu' noi, ormai lo fa il ministero''. ''Siamo in asfissia, siamo bloccati, siamo costretti a non fare piu' nulla'', si lamenta il sindaco di Atessa, Nicola Cicchitti. 'Vivo una aberrazione - attacca invece Sergio De Luca da casoli - ho i miei soldi frutto di una gestione virtuosa fermi in banca e invece il Governo li spende per le Grandi Opere come la Tav, il Ponte sulle Stretto ecc...''. Se da un lato si registra l'apertura del Governo per bocca del sottosegretario Legnini, abruzzese di Roccamontepiano, ''Nella Legge di Stabilita' e' previsto l'allentamento del Patto di Stabilita' per un miliardo di euro: ora bisogna indirizzare parte di questa quota a favore dei Comuni per il dissesto idrogeologico'', dall'altro la frustrazione degli enti locali e' palese: ''I parametri europei non sono modificabili, quelli interni si' - accusa da Chieti Umberto Di Primio - e' grave perche' il vero danno lo si crea alle aziende, oltre che ai cittadini''.

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