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Pubblicato il 31/10/2013 17:05

Il sindacato Direr Abruzzo attacca la Regione per la valutazione della dirigenza

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Il sindacato Direr Abruzzo (della Federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri direttivi delle regioni) esprime viva protesta e rifiuta qualsiasi tentativo strumentale volto a creare scontro fra i dirigenti ed il restante personale. Le responsabilita' pesanti della difficile situazione in atto nella Regione Abruzzo - si legge in una nota a firma del segretario regionale, Silvana De Paolis - sono tutte da attribuire alle scelte sbagliate poste in atto da questo governo regionale. E' mancata a questa Amministrazione la necessaria visione strategica e programmatica dell'organizzazione regionale. Si e' assistito a scelte legislative effettuate senza una adeguata analisi di fattibilita' (si pensi alla eliminazione delle agenzie regionali - ARSSA, APTR e Abruzzo Lavoro- che ha aumentato i problemi, senza produrre il miglioramento dei servizi e la diminuzione dei costi). 

Sui dirigenti rimasti in servizio dopo i tagli - afferma sempre il sindacato - si sono sommate molteplici responsabilita' aggiuntive a cui non ha fatto riscontro nessun incremento stipendiale. Questo Governo regionale ha scardinato il sistema della valutazione della dirigenza minando i principi di indipendenza e oggettivita', con un pericoloso passo all'indietro nel percorso del riconoscimento del giusto merito. Ancora mancano le valutazioni della dirigenza relative all'anno 2012 e non e' affatto vero che sono pronti i premi per i dirigenti perche' ancora non viene quantificato il fondo per il risultato della dirigenza dell'anno 2012. I dirigenti con senso di responsabilita' hanno addirittura dato la propria disponibilita' a rinunciare a parte del loro fondo di risultato per l'anno 2012 a favore del restante personale. Tutto il personale della Regione e' in difficolta' e vede negati i propri sacrosanti diritti contrattuali; gli stipendi dei dipendenti pubblici, a differenza dei privati, sono fermi dal 2009 e continueranno a subire il blocco fino al 2016.

 Non e' questo il risanamento che chiedeva la Direr quando ha piu' volte sollecitato la riforma regionale; e' dalla sanita' e dal suo debito che assorbe la stragrande parte del bilancio regionale che si deve ripartire per razionalizzare il sistema e recuperare risorse, senza tagliare i servizi al cittadino ed alle imprese, conclude la nota

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