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Pubblicato il 10/04/2013 06:06

Il Wwf lancia l'allarme sui rischi di Ombrina mare

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Gli ambientalisti affermano: rilasciata un'ennesima concessione di un titolo minerario per ricerche petrolifere nel tratto di mare antistante Pescara, Francavilla ed Ortona

 

"Il progetto 'Ombrina mare' e' molto rischioso non solo per l'ambiente ma anche per il futuro dell'economia turistica e della pesca della regione e per questo va fermato". Ad affermarlo sono stati gli esponenti del Wwf Abruzzo, presentando i dati sui rischi derivanti dai progetti petroliferi "che si stanno moltiplicando nel mare antistante la regione". L'associazione e' venuta a conoscenza, tra l'altro, "di un'ennesima concessione di un titolo minerario per ricerche petrolifere nel tratto di mare antistante Pescara, Francavilla ed Ortona".

Il progetto 'Ombrina mare', ricorda il Wwf, "gia' approvato dalla commissione Valutazione di impatto ambientale nazionale e' composto da una piattaforma di produzione con 6 pozzi, 36-42 chilometri di tubazioni sottomarine e una grande nave raffineria Fpso ('Floating production, storage and offloading' cioe' Unita' galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico) di 320 metri di lunghezza ormeggiata a 10 km dalla costa per almeno 24 anni".

La principale preoccupazione "e' che le navi Fpso e le stesse piattaforme di produzione sono potenziali fonti di frequenti e a volte enormi fuoriuscite di petrolio- avverte Fabrizia Arduini, responsabile del settore energia del Wwf Abruzzo- i vari studi prodotti, commissionati dai governi o dagli stessi petrolieri, evidenziano in maniera inequivocabile l'alta frequenza di incidenti".

"Basti pensare che la nave Fpso collegata ad Ombrina dovrebbe stoccare sino a 50.000 tonnellate di petrolio e 15.000 tonnellate di zolfo e acqua di produzione- denuncia Fabrizia Arduini, responsabile del settore energia del Wwf Abruzzo- per il progetto 'Ombrina' non esiste una approfondita analisi del rischio nonostante sia a ridosso della costa, quando nel resto del mondo queste strutture sono poste a decine e decine di chilometri di distanza". 

"Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il governo dimissionario ha realizzato un nuovo colpo di mano, concedendo il 15 marzo 2013 un permesso di ricerca di idrocarburi in mare alla societa' Petroceltic- dichiara Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo- si tratta di una porzione di Adriatico enorme antistante Pescara, Francavilla e Ortona, dell'estensione di ben 50.000 ettari che ora sara' destinati alla ricerca di idrocarburi".

Il Wwf chiede agli enti locali, a partire dal comune di Pescara, di fare ricorso al Tar "contro quest'ennesima decisione che va contro gli interessi ambientali ed economici della regione", ricordando la manifestazione di sabato a Pescara con partenza dalla Madonnina alle ore 15 e 30.

 

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