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Pubblicato il 15/01/2013 20:08

L'Aquila, Imprudente attacca il sindaco Cialente sulle new town

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"Gli edifici del Progetto C.A.S.E. stanno cadendo a pezzi giorno dopo giorno e  il Sindaco Cialente e i suoi chiedono agli occupanti i canoni di compartecipazione per gli affitti e migliaia di euro per il pagamento delle utenze e delle spese comuni". Lo afferma il consigliere comunale di L'Aquila Citta' Aperta, Emanuele Imprudente. "Gli assegnatari degli alloggi delle cosiddette 'new town' - ma per quelli che occupano attualmente i Map la situazione non e' molto diversa - stanno vivendo una situazione terrificante e nei prossimi tempi andra' anche peggio. Gli ex affittuari - prosegue il consigliere - sono costretti a pagare un canone anche nelle case post terremoto. Ora stanno arrivando le bollette per le spese comuni: 2.000, 3.000 euro o piu', anche per gli spazi condominiali, dove il servizio deve essere assicurato ad una ditta che e' ancora pagata con i fondi di Stato. L'incredibile risposta che fornisce l'Amministrazione a questo disastro e' una sola: 'La Protezione civile ci ha lasciato questo disastro, non e' colpa nostra'"

"La Giunta Cialente - sostiene il consigliere comunale - aveva saputo per tempo di dover incamerare nel proprio patrimonio questi edifici e non ha provveduto a un sopralluogo, a una verifica della situazione dei complessi in questione. Ha dimostrato di non aver guardato i contratti stipulati tra la Protezione civile nazionale e le ditte appaltatrici, non ha mai utilizzato le garanzie previste per costringere le imprese a riparare i danni che, nel tempo, si sono verificati o a chiedere la liquidazione delle assicurazioni che le imprese stesse avevano dovuto stipulare per poter ottenere l'assegnazione dei lavori. Un'inerzia che ha prodotto oggi disagi e malcontento, con un'Amministrazione che dimostra, ancora una volta, la propria incapacita' a gestire problematiche delicate. Avevamo anticipato al Sindaco, che la gestione di un patrimonio cosi importate era una cosa complicata, che se non fosse stata affrontata con serieta' e competenza dal primo momento, sarebbe diventata la rovina finanziaria per il Comune e per quei cittadini che sono costretti a viverci. Non ha sentito ragioni neanche quando gli suggerivamo di non prendere in carico al Comune gli alloggi post sisma, fino a quando la Protezione Civile (e dunque lo Stato) non avesse garantito la manutenzione degli immobili per 10 anni. I cittadini sono abbandonati a se stessi e, senza un minimo di assistenza, vengono fatti oggetto di richieste vessatorie tra tasse, affitti e spese pregresse" conclude Imprudente.

 

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